Impossibile, se si passeggia nel centro di Sanremo, in via Palazzo o in via Matteotti, non aver mai notato l’enorme Palazzo Roverizio di Roccasterone, che nei secoli scorsi fu, a partire dal XVIII, residenza dell’omonima nobile famiglia di origine cerianasca.
Già dall’ingresso, contraddistinto da una porta di colore verde e realizzata in legno e lamiera, originale e risalente all’epoca, si può notare, sopra lo stipite, il partito matrimoniale dei padroni di casa, ovvero un blasone che i nobili di un tempo solevano dividere in due parti, nelle quali venivano rappresentati i simboli delle due famiglie; in questo caso un albero di rovere, simbolo dei Roverizio, e una nave che scivola su acque calme, simbolo dei Pianavia, famiglia da cui proveniva la consorte.
Sono innumerevoli le stanze contenute da questa antica dimora, connesse tra loro in maniera quasi labirintica, e ognuna di esse ha incommensurabili bellezze da mettere in mostra; tuttavia, la più nota è certamente una sala da ricevimento che tutt’oggi viene utilizzata come sede di congressi, concerti ed eventi letterari: in questa hall sono stati realizzati affreschi di diversa natura e forma, che dimostrano la formazione classica e il gusto per l’arte che i conti certo nutrivano.
In tre serie d’affreschi sono rappresentati rispettivamente i miti di Arianna e Dioniso, sulla volta, le sequenze della favola apuleiana di Amore e Psiche, tra la volta e le pareti, e infine quattro rappresentazioni di dei del panteon greco, sulle pareti, a misura naturale: Apollo, Artemide, Ermes e un ignoto, che si pensa potesse corrispondere, un tempo, ad Atena o Afrodite. In questa porzione di stanza si trovano affrescate anche alcune cornici, dove si pensa che, un tempo, fossero appesi i ritratti dei padroni di casa.