La 18esima edizione della Guida ai Ristoranti di Identità Golose ha messo in luce numerose nuove realtà gastronomiche, tra cui spicca il ristorante Umami di Badalucco. Questo locale, che ha anche ottenuto per il secondo anno consecutivo un posto nella prestigiosa Guida Michelin, rappresenta un perfetto connubio tra tradizione e innovazione culinaria.
Guida ai Ristoranti di Identità Golose- Umami
‘Prima di dare vita al suo progetto, Matteo D’Elia, Sanremasco di 39 anni di strada ne ha fatta davvero molta: diplomato all’alberghiero di Taggia, giovanissimo ha lasciato la natìa Liguria per scoprire nuovi mondi. Francia, Grecia, ma soprattutto Inghilterra dove ha fatto gli incontri che hanno formato la sua conoscenza. Dopo le esperienze sotto il magistero di Locatelli, Sellers e Aussignac, l’incontro folgorante con lo chef Taiji Maruyama di cui è stato spalla per 3 anni, imparando a riconoscere e rispettare la natura di ogni materia prima.
Da Umami il cuoco è artefice di tutto: cucina, serve, cura la carta dei vini e ogni giorno crea momenti unici e irripetibili. La carne proviene da animali allevati da lui, la verdura dalle campagne dei suoi genitori e da conferitori locali. D’Elia è veramente consapevole di ciò che propone alla sua tavola. Il locale è elegante ma non pretenzioso: del tutto non convenzionale, è creato per accogliere, integrare, interagire. Il suo mantra lo annuncia a pieno già il nome dall’insegna: Umami, cioè “saporito”‘ ha scritto Maresa Bisozzi torinese, enotecaria, sommelier professionista è tra i collaboratori liguri della Guida ai Ristoranti di Identità Golose.
Un nuovo capitolo per l’ex asilo di Badalucco
Il ristorante esplora una nuova concezione del gusto puntando sui sapori intensi e autentici del territorio ligure. In cucina si utilizzano materie prime locali, rivisitate per esprimere al meglio l’anima della Valle Argentina, un luogo a cui lo chef ha voluto rendere omaggio con ogni piatto.
Il locale si trova all’interno dell’ex asilo del paese, trasformato nel 2022 in un tempio della gastronomia grazie alla visione della famiglia Roi, guidata da Franco Boeri.