Qualche piccolo spiraglio di luce si intravede al fondo del tunnel del contagio nel quale siamo tutti piombati, ed ecco che subito troppe persone pensano di poter disobbedire alle regole che ci sono state imposte per contenere la diffusione dell’epidemia.
Grande attenzione e soprattutto preoccupazione riveste il periodo di vacanze pasquali con riferimento nei confronti di abitanti di regioni vicine, abituati a raggiungere le mete turistiche della Liguria, cercando di aggirare i controlli che saranno ulteriormente rinforzati con il passare delle ore e con l’avvicinarsi del ponte.
Le uscite autostradali verranno monitorate sempre più ma al momento sembra che le consegne vengano generalmente rispettate.
Nella tratta di competenza ligure dell’Autofiori, 113 chilometri da Ventimiglia a Savona, ci sono 250 telecamere che stanno per raddoppiare come numero in particolare nelle gallerie (una ogni 80/100 metri), e migliorare come qualità sia per le immagini che per la nuova funzione di allarme in caso di pericolo cui saranno dotate.
I rilevamenti della quantità di traffico che sono stati registrati alle 16,30 di oggi indicano una media di transito all’ora di circa 220 mezzi in direzione Savona e meno di 140 verso Ventimiglia e la Francia, il che corrisponde a circa il 15% di quello che era prima delle restrizioni, cioè un totale di 2.300/2.500 transiti ogni ora. La stragrande maggioranza dei transiti è formata da mezzi pesanti che rappresentano il 90% dell’intera massa di traffico sull’Autofiori in questi giorni.
I dati si abbassano ulteriormente lungo la Savona-Torino che è solitamente un’arteria importante e trafficata ma non fa parte di un asse internazionale che porta dall’Italia alla Francia e alla Spagna: sull’A6 il traffico di questo periodo è pari al 10% scarso rispetto alla norma e ai dati rilevati sino a metà o fine febbraio.
Tutto viene confermato dalle immagini delle webcam che abbiamo fissato a metà di oggi pomeriggio, sia sulla A10 che sulla A6, dove si vede chiaramente il lungo nastro d’asfalto praticamente deserto, ovunque, sia alla barriera di Ventimiglia, che a quella di Torino o a Savona all’altezza del raccordo tra le due autostrade.