La Confesercenti provinciale di Imperia e la società legata, Confinvest s.r.l. in qualità di utente, assistiti dagli avvocati Luigi Cocchi del Foro di Genova e Anna Russo del Foro di Imperia hanno notificato un ricorso al Tar contro:
– il commissario ad acta presso la Provincia di Imperia per l’esercizio delle funzioni dell’ente di governo dell’ATO Ovest per il servizio idrico integrato;
– l’ente di governo dell’ATO Ovest della provincia di Imperia in persona del legale rappresentante pro tempore;
– la Provincia di Imperia in persona del presidente pro tempore;
al fine di ottenere l’annullamento dei Decreti n. 12 e 13 del 2023 con cui sono stati deliberati gli aumenti tariffari del servizio idrico per tutti gli utenti del territorio servito da Rivieracqua.
“I motivi di contestazione – dichiara il presidente provinciale Confesercenti, Ino Bonello – sono molteplici e di carattere tecnico, ma per semplificare si possono riassumere nella retroattività degli aumenti tariffari disposti a fine 2023, ma applicabili a tutto il biennio 2022 e 2023, ritenuta illegittima perché contraria ai principi di irretroattività degli atti amministrativi e di trasparenza dell’amministrazione, nonché nella violazione della normativa specifica in materia di servizio idrico integrato sia per superamento dei tetti massimi di aumento consentiti da Arera e sia per mancata differenziazione tariffaria per le diverse tipologie di acquedotto che sono residuate anche all’esito delle revisioni operate e mancata articolazione delle tariffe in funzione della diversa tipologia di utenza”.
“Se le delibere – aggiunge Sergio Scibilia, presidente della Confinvest – di cui sopra non saranno annullate, i cittadini si ritroveranno a pagare bollette esorbitanti, addirittura tre volte tanto senza alcuna considerazione per la diversa tipologia di attività svolta e con effetto retroattivo dal 2022. Abbiamo scelto di tutelare le nostre imprese e i nostri associati, che non possono diventare le vittime prescelte di un piano di risanamento della società Rivieracqua basato su aumenti iniqui decisi dalla politica”.
“Confesercenti e Confinvest, non si sono limitati al ricorso amministrativo – conclude Scibilia – ma con le stesse motivazioni invieranno un dettagliato dossier con segnalazione all’Autority di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) che svolge attività di regolazione e controllo del settore idrico, opera per garantire l’efficienza nei servizi di pubblica utilità e tutelare gli interessi di utenti e consumatori”.