L’ imperiese Davide Re costruisce l’impresa ai Mondiali di Budapest e raggiunge la semifinale sui 400 metri piani. Ma come sottolinea l’atleta delle Fiamme Gialle: “In semifinale bisognerà osare: o la va o la spacca”. Così fans ed appassionati tratterranno il fiato martedì sera (22 agosto) dalle ore 21, quando la gara verrà trasmessa in diretta su Rai 2.
Intanto Re, ai quarti di finale, ha stampato il 45.07 che è anche miglior prestazione stagionale, giungendo quarto nella propria batteria e venendo dunque ripescato per il turno successivo. Ma l’impresa è in fase di costruzione perchè ci sono ancora degli accorgimenti – non da poco – da vedere: “Mi sono piaciuto abbastanza. Il mio obiettivo era tornare a correre sotto i 45 secondi e ora bisognerà essere impetuosi.”
Insomma l’atleta imperiese è a soli 7 centesimi dalle Olimpiadi di Parigi, sogno mai celato. La sua condizione è buona e fa ben sperare: in estate è tornato a vincere il campionato italiano (45.21, il crono) poi si era presentato alla rassegna ungherese (quarto Mondiale in carriera per lui) col 34esimo tempo ed ora ha scalato la classifica: “Mi presenterò in semifinale col 22esimo tempo ma siamo tutti lì – ha detto nell’immediato post-gara ai microfoni di RaiSport – Lo scarto per entrare in finale è davvero poco”.
I commentatori della tv nazionale consigliano maggiore velocità nella prima parte di gara, dove non era stato particolarmente brillante. Tanto che lo stesso Bragagna (giornalista Rai di punta nelle per l’atletica) sembrava aver perso la speranza intorno ai 150 metri; poi è arrivata la grande risposta di Re che con una potente rimonta, suo piatto forte, ha raggiunto la semifinale dietro ad un mostro della disciplina come Kirani James, seguito da Fuga Sato e Sean Bailey. A proposito di condizione, Re ha commentato: “In questa stagione, per quanto riguarda gli infortuni, ho dato il mio: prima sono stato ricoverato per gastrite e appena rientrato, dopo due soli allenamenti, ho sofferto una lesione di secondo grado al gemello destro; la successiva recidiva mi ha fatto saltare il meeting di Savona. Ma ora bisogna osare.”