Ci accoglie con l’immancabile sigaretta, scortato dagli amici a quattro zampe Artù e Blondie, con la faccia di chi è orgoglioso di ciò che fa e non vede l’ora di mostrarcelo. La stessa faccia che ha la moglie nel guardare le sue opere e nel commentarle con noi. Lui è Giacomo Fossati per tutti, o quasi, Minello. L’artista di Boscomare. Un personaggio unico. Ci vogliono pochi secondi dal nostro primo incontro per capirlo.
Lavoratore di mare e poi all’indimenticata e indimenticabile Agnesi di Oneglia, Minello, una volta andato in pensione, ha deciso di tornare alle sue origini nella frazione di Pietrabruna e di dedicarsi all’arte a tutto tondo. In realtà l’arte e i ‘tapulli’ in genere sono sempre stati dentro di lui non a caso il ‘credo’ di Min, questa la sua firma ripresa dal nonno, è: “Artisti si nasce”.
Lavora con tutto. Ridà vita a tutto. Dal ferro alla ceramica, passando per la pietra, il legno d’olivo e rigorosamente del ceppo perché ci spiega: “Il fusto alla lunga si spezza”, fino ad arrivare alle uova di struzzo.
Ha una cultura sconfinata: dal cinema alla musica, alle quali ha dedicato due piccole vie accanto a casa, e abita al numero 7. Lo capirete subito visitando Boscomare. Paese nel quale la sua arte si sviluppa tra passato, presente e futuro. Tra le piazze, i ricordi, l’aria del borgo ravvivato da decine di opere di Minello qua e là, dal suo museo nel vecchio ‘gumbu de Miché’ e dalla biblioteca a cielo aperto in piazza con: “… libri in francese e tedesco per i turisti, nel posto dove i vecchi erano soliti giocare alle carte al caldo del fuoco e degli immancabili bicchieri di rosso”.
Le sue opere sono frutto di passione e idee geniali. Cavalli, scarponi, mele, uomini, giacche. Sculture, dipinti, manufatti di ogni tipo.
È l’artista di Boscomare. È Giacomo Fossati. U l’é u Minello.
Riprese e montaggio di Davide Avena.