È stato approvato oggi in Consiglio regionale il disegno di legge 132 ‘Disciplina del Servizio Civile Regionale’ che abroga, di fatto, la legge regionale 11/2006 per proporne una versione aggiornata al mutato contesto normativo, sociale, economico, tecnologico, lavorativo e per dotare allo stesso tempo il servizio civile di uno strumento normativo agile e flessibile per supportare al meglio i giovani.
Diverse le novità introdotte partendo dal fondamentale ampliamento della fascia di età a cui si rivolge il servizio: dal range 16-29 anni si passa a quello 15-30 anni. Vanno poi aggiunti: l’individuazione dei giovani quali soggetti attivi del servizio civile regionale, l’inserimento tra gli ambiti di intervento di tematiche innovative che di volta in volta possono essere individuate con la programmazione triennale e la creazione di un elenco nel quale possono iscriversi volontariamente i giovani dopo aver prestato servizio civile regionale e universale per implementare reti giovanili con le quali le istituzioni, e non solo, possono interloquire su tematiche di interesse.
“Sono orgogliosa di aver portato a compimento un lavoro davvero rilevante per i giovani liguri – dichiara l’assessore regionale alle Politiche Giovanili Simona Ferro. – Con il sempre prezioso contributo degli uffici abbiamo ascoltato tutti i vari soggetti interessati per redigere con loro il miglior disegno possibile e arrivare poi ai passaggi in Giunta, Commissioni, con l’ultimo emendamento approvato che ha esteso il servizio civile anche ai giovani che frequentano i Centri provinciali di istruzione degli adulti (CPIA) e i percorsi d’istruzione di secondo livello, e oggi finalmente in Consiglio. Diamo ai ragazzi uno strumento migliore e al passo con i tempi, mettendo in pratica tutte le indicazioni raccolte in 15 anni di servizio, ne rafforziamo l’identità come metodo sicuro di partecipazione e coinvolgimento dei giovani nella vita attiva della società e del suo progresso, con percorsi di apprendimento continui e innovativi”.
Da segnalare che la nuova disciplina si apre anche concretamente al mondo del lavoro prevedendo la possibilità per i giovani di accedere al processo di individuazione e validazione delle competenze acquisite grazie al servizio civile che con questa nuova base normativa potrà accedere ai finanziamenti del Fondo Sociale Europeo.