Dall’8 marzo 2024 Civezza ha la sua panchina rossa per rammentare a tutti il problema della violenza sulle donne.
“Il significato della panchina rossa è simbolico, con il suo colore rosso come il sangue versato dalle vittime, è come se, fermandoci ad ascoltare, potessimo sentire le voci delle donne morte per mano di chi diceva di amarle. Voci che in tanti casi sono rimaste in silenzio oppure si sono fatte sentire ma non sono state ascoltate”, dichiara la sindaca Maddalena Ricca.
La prima panchina rossa è stata posata in Lombardia nel 2016 e dal 2019 la #panchinarossa è un marchio registrato dagli Stati Generali delle Donne proprio perché è importante che ci sia un’unica grande voce che si alza a difesa delle vittime di violenza.
In questi pochi mesi del 2024 sono già 18 i femminicidi portati a termine e 6 quelli che hanno avuto un esito meno tragico (materialmente, non psicologicamente).
“Sono convinta – continua la vicesindaca Cristina D’Agostino – che se si parla ad un amica o amico, a un vicino di casa, difficilmente questo si volterà dall’altra parte soprattutto nelle piccole realtà come ad esempio Civezza. È fondamentale spezzare le catene della violenza: basta una mano che stringa la tua quando ti avvicini alla stazione di polizia o dei carabinieri per denunciare; basta comporre il numero antiviolenza 1522 per trovare, 24h al giorno, all’altro capo una voce pronta ad ascoltare”.
“Per concludere”, interviene la sindaca, “vorrei dire a tutte le donne che non dobbiamo aver paura, vergogna o temere di essere giudicate. Tutti insieme si possono e si devono modificare le cose”.