Anche quest’anno l’I.I.S. Colombo di Sanremo ha aderito all’iniziativa interministeriale “Libriamoci: giornate di lettura nelle scuole”, giunta alla quarta edizione, con la maratona di lettura “Inalberiamoci: diramo in ramo”, svoltasi venerdì 27 ottobre come di consueto in Aula Magna. Il reading si è ispirato a due filoni tematici, fra quelli proposti: “Lettura e ambiente” e “Lettura e benessere”.
Filo conduttore delle letture e delle immagini proiettate è stato l’albero, presentato non solo nell’aspetto naturale e in quello simbolico, ma anche quale protagonista di un rapporto privilegiato che gli esseri umani, in modo del tutto personale, stabiliscono con lui: così è per l’olivo saraceno di Pirandello e per la quercia di Collodi, per il larice di Rigoni Stern come per l’ippocastano di Anna Frank.
L’albero quale metafora di libertà, di energia e di vita che cresce e si rinnova –“esplosione lentissima di un seme”per Bruno Munari – è inoltre presente nelle poesie lette, fra cui quelle di Hikmet e di Alda Merini, come nelle immagini proiettate: ad esempio Disegnare un albero dello stesso Munari o L’albero della vita di Klimt.
Non poteva peraltro mancare nel reading il richiamo ad un celebre personaggio “locale”, Cosimo Piovasco di Rondò, protagonista del Barone rampante di Italo Calvino: come è noto, una volta salito sull’elce, Cosimo decise di passare il resto della sua vita sugli alberi; d’altronde, all’epoca in cui è ambientato il romanzo, grazie alla fitta vegetazione di questa zona Il Barone poteva permettersi, “passando da un ramo all’altro” di “spostarsi di parecchie miglia, senza bisogno di scendere mai”.
Caloroso è stato l’intervento finale della Dirigente, prof.ssa Anna Rita Zappulla: rimasta positivamente colpita dai contenuti del reading, ma non solo, ha tenuto particolarmente a sottolineare la bravura degli esecutori, in quanto hanno saputo coinvolgere in un clima di vivace partecipazione emotiva i loro compagni. Alternando momenti di pathos a occasioni di riflessione, a volte seria e a volte giocosa, essi sono riusciti a sottolineare l’importanza del “diramare” il messaggio profondo delle parole, come senso e come suono, e nel contempo l’amore per la natura e per la conoscenza, di cui l’immagine dell’albero è simbolo e metafora.