Ad esacerbare gli animi già tesi per la situazione che stiamo vivendo, condita da paura, lutti, difficoltà economiche e logistiche, si aggiungono alcune prese di posizione intransigenti e a volte di poco buon senso anche se supportate dai decreti in vigore.
È il caso di quello che sta succedendo lungo la Val Roya dove i divieti di transito sul territorio italiano, nella zona più a sud della vallata, stanno creando grossi problemi ai vicini, vicinissimi di casa di nazionalità francese. Non siamo ancora arrivati alla crisi diplomatica tra i due Paesi ma la tensione cresce giorno dopo giorno e la stampa transalpina, come l’autorevole Nice Matin che vanta grosse tirature e grandi numeri anche online, inizia ad occuparsene seriamente, lanciando messaggi forti alle istituzioni francesi.
Da un paio di settimane per gli abitanti dei centri francesi è sempre più difficile spostarsi verso i luoghi di lavoro, sempre in territorio francese, passando però lungo strade che sconfinano con la parte italiana della Val Roya. Come accade ad alcune infermiere che operano negli ospedali di Mentone, Monaco e Nizza, o come succede a chi deve approvvigionare gli scaffali delle proprie botteghe di paese e lo fa in Francia dato che non può in Italia. Tutti sono costretti ad un lungo e tortuoso giro sulla stretta strada di Sospel, dove furgoni e tanto meno i camion faticano a passare. La protesta contro l’intransigenza dei controlli italiani cresce e diventa virale sui social.
“Siamo o non siamo in Europa? O lo siamo solo quando fa comodo agli italiani?” Oppure “Si vendicano perchè secondo loro la Francia non li ha sostenuti abbastanza”. E anche “Pensano che vogliamo andare in Italia solo per comprare le sigarette e così abbiamo quello che ci meritiamo”.
Alla fine il sindaco di Tenda è sbottato. “Sono prese di posizione arbitrarie e anti-costituzionali! Come si può impedire il transito a persone munite di regolare permesso e che nella stragrande maggioranza lo fanno per recarsi al lavoro?” Jean-Pierre Vassallo ha scritto al suo Prefetto sottolineando che queste persone sopportano turni anche di 12 ore e devono allungare di un’ora il percorso a causa dell’intransigenza italiana “…mentre i frontalieri italiani continuano a transitare in Francia senza problemi”. Al sindaco di Tenda se ne sono uniti altri della vallata, ma anche consiglieri regionali ed altri politici con cariche istituzionali che definiscono certi comportamenti ‘inaccettabili’.
Il Prefetto delle Alpi Marittime ha però detto che il rigore italiano è dato dal fatto che troppi francesi della vallata abbiano continuato a recarsi a Ventimiglia per farsi i loro comodi anche in barba alle restrizioni, e che il permesso agli italiani di entrare in Francia è solo per chi lavora mentre a tutti gli altri è assolutamente negato.