“Sono nata prima io di Imperia” scherza la signora Adriana Viti mentre spegne, oggi, le 102 candeline sulla torta. Età portata benissimo, tra due chiacchiere con la pronipote Alessandra e un cruciverba sempre pronto sul tavolo. Ma non ha più desideri da esprimere se non “salute per sè e i suoi nipoti”. Anzi no: “Vorrei anche rivedere la mia Sampdoria agli antichi splendori”.
Lei è tifosa sfegatata dei blucerchiati: “I miei giocatori preferiti erano Vialli e Mancini. Il mio amore nacque tanti anni fa: andai a Genova con una amica per visitare un conoscente in ospedale. Ma, al momento dell’arrivo, non c’era più e così andammo allo stadio.” La quotidianità di Adriana prosegue anche tra una sigaretta e la lettura del Secolo XIX, in attesa – un domani – di poter tornare al teatro Cavour per vedere l’opera lirica, altra sua grande passione.
Nata ad Oliveto, prima di quattro figli, e una vita con le mani in pasta, dato che per 50 anni era l’addetta agli spaghetti nello stabilimento dell’Agnesi. Ha un anno in più di Imperia, l’ha vissuta e vista cambiare: “Oggi c’è troppo traffico e una volta ci conoscevamo tutti!”. Nella sua memoria la storia di una vita e di una città. Auguri Adriana!