Dopo la decisione della Regione di commissariare l’ATO idrico provinciale e di attuare un piano che finalmente vada a risolvere l’annoso problema del dianese che troppo spesso rimane per ore senz’acqua a seguito delle rotture dell’acquedotto Roja. Abbiamo fatto il punto della situazione con il sindaco di Diano Marina, Giacomo Chiappori.
“L’acqua è un bene primario. Da anni soffriamo questa problematica perché abbiamo dei tubi obsoleti che si spaccano e non esistono altre fonti di captazione. Rotto il Roja, il dianese rimane senz’acqua,” spiega il primo cittadino.
“Da anni mi batto per trovare una soluzione definitiva. Ora faccio un passo indietro per far si che siano altri ad occuparsi dei passi tecnici e pratici, ma rimango sempre per vigilare,” aggiunge.
La Regione ha dichiarato che metterà in campo 2 milioni per la realizzazione di un nuovo tubo da Imperia a Diano. Il soggetto attuatore dell’opera, quindi capofila di questo progetto, stando a quanto si apprende, dovrebbe essere il comune di Imperia.
“Abbiamo fatto un accordo di programma tra i Comuni del dianese e il Comune di Imperia. Giovedì scorso ci siamo incontrati anche con i tecnici e mi piace il discorso con cui è partito il sindaco di Imperia, Scajola: far passare il tubo sul sedime ferroviario. Entro la fine dell’anno avremo il nuovo tubo che secondo le prime stime può essere messo in 40-50 giorni,” spiega Chiappori.
Un’opera di vitale importanza. Ma che comunque non basterà secondo il sindaco Chiappori: “Oltre a quello dovremo pensare anche a un tubo che arrivi da levante. Perché non possiamo rimanere con una sola via di approvvigionamento che a ogni guasto rischia di lasciarci senz’acqua.”
Stando alle affermazioni della Regione, il nuovo commissario dell’ATO idrico dovrebbe essere individuato e comunicato entro ferragosto. Tra oggi e domani si dovrebbe sapere qualcosa di più.
Nel frattempo continua l’odissea di Rivieracqua, la società creata per gestire il servizio idrico integrato nel Ponente. La società pubblica, in concordato, ha grossi problemi finanziari e nelle ultime settimane si sta vagliando la possibilità di aprire la gestione del servizio anche a un socio privato.
“È amareggiante per noi amministratori lasciare andare giù questa società. Diano Marina ha fatto tutto quello che doveva e non mi sento colpevole. Qualcuno avrebbe dovuto fare dei passaggi che non sono stati fatti,” commenta Chiappori.
Tra le mancanze più importanti c’è ad esempio il mancato conferimento di Amaie e Secom in Rivieracqua.
“Diversamente da quello che pensano in tanti – conclude Chiappori – io sono convinto che Rivieracqua possa andare avanti da sola se tutti i Comuni fanno la propria parte. Qualcuno dice che siano necessari i privati, io non ci credo.”
Tra i maggiori sostenitori dell’entrata dei privati c’è proprio il sindaco di Imperia, Claudio Scajola.