A seguito dei recenti aggiornamenti e delle operazioni svolte da Rivieracqua nelle ultime giornate, è stato possibile liberare nuovamente alcune porzioni di territorio del comune di Taggia dall’ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua per fini alimentari.
È quanto emerge a seguito dell’esito delle ultime analisi effettuate da Arpal in relazione alla presenza di 1,2,3-Tricloropropano nella rete acquedottistica che serve Taggia e parte del comune di Sanremo.
“L’acqua è nuovamente potabile nel centro abitato di Arma di Taggia posto sotto la via Aurelia, tutto il territorio di Levà e l’abitato del centro di Taggia”, annuncia il sindaco Mario Conio.
Per maggiori dettagli è possibile consultare la mappa allegata: all’interno delle aree colorate (verde, azzurro, blu) l’acqua è potabile.
Il divieto di utilizzo permane quindi nelle seguenti aree:
– Regione Castelletti,
– Regione Periane,
– Regione Colli,
– Regione Sorini,
– Regione Batexe,
– Regione Sette Monti,
– Regione Corneo,
– Regione Beuzi.
“In tutte queste zone l’acqua è non è potabile, non può quindi essere usata per usi alimentari, anche previa bollitura”, commenta il primo cittadino.
“Siamo ottimisti, la situazione sta lentamente migliorando – osserva l’assessore regionale alla Protezione civile e Ambiente Giacomo Giampedrone – soprattutto dagli esiti della analisi sulla rete idrica realizzate da Arpal e Asl. Risultano ancora positive, quindi con la rilevazione dell’inquinante, le analisi relative ai pozzi: per questo, continuiamo a lavorare per realizzare con Rivieracqua il bypass dei pozzi con il collegamento diretto all’acquedotto Roja”.
L’attività di indagine e ricerca sui valori della sostanza inquinante, sono proseguiti anche stamane, con il prelievo di alcuni campioni inviati ad Arpal, i cui risultati saranno resi noti nella giornata di domani. Si conferma, intanto, fino a nuove disposizioni, il divieto di utilizzo dell’acqua potabile tranne che per usi igienici nella porzione del comune di Sanremo già oggetto dell’ordinanza.
Infine, Asl1 comunica che nel pomeriggio si è tenuta una video conferenza con gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, impegnati a supportare l’azione in atto soprattutto per gli aspetti legati alla valutazione di eventuali effetti nocivi del contaminante.