[beevideoplayersingle videourl=”https://vimeo.com/album/4317531/video/198575706″]Nell’anno 3000 la Terra non esiste più. Nello spazio, alcuni archeologi di un’ipotetica civiltà recuperano i reperti del pianeta azzurro e decidono di esporli. E questa l’idea intorno alla quale ruota la mostra “I tesori dell’anno 300” dello scultore sanremese Elio Markese, allestita nella Città dei Fiori dal 27 dicembre 2016 al 15 gennaio 2017. Scenario di questa esposizione sui generis l’affascinante Forte di Santa Tecla, oggetto di un recente e riuscito recupero da parte dell’amministrazione matuziana.
L’idea di questa mostra, nata negli anni ’90, era stata per un certo periodo accantonata dall’artista. A darle nuova linfa ci ha pensato la Biennale di Venezia, durante la quale Markese ha avuto la possibilità di esporre “Il Guardiano”, l’opera più importante all’interno della mostra. Da lì l’artista ha ripreso a lavorare assiduamente sul progetto, arrivando fino all’esposizione odierna all’interno del Forte di Santa Tecla.
“Questo museo vuole fungere da monito. Vuole far capire che certi errori non vanno commessi”, ha sottolineato a Riviera Time Elio Markese. “Ho ritenuto giusto far sentire la mia piccola voce. Le piccole voci, secondo me, sono più importanti delle grandi voci. Perché, se le piccole voci diventano tante, si sente un bel coro”.