Tra pochi giorni, giovedì 14 dicembre, dopo ripetuti rinvii il Consiglio di Stato dovrebbe finalmente emettere l’attesa ed importante sentenza all’ultimo ricorso presentato dall’imprenditore nautico Mario Piras, deceduto l’estate scorsa, in merito alla sua esclusione, da parte di Palazzo Bellevue, e la successiva approvazione della proposta di project financing della Porto di Sanremo S.r.l. per la riqualificazione dell’importante e strategica intera area del Porto Vecchio. Cuore pulsante economico, turistico, culturale, politico ed anche elettorale del passato, presente e futuro. Progetto e pratica fondamentali per Sanremo, entrambi partiti col vento in poppa poi in mare aperto è cominciato a soffiare vento contrario.
In questi giorni a Sanremo non si parla d’altro. C’è molta attesa, ansie. Cosa accadrà? Chi ha ragione? Qualcuno ha sbagliato? Chi? Piras, il Comune di Sanremo, sindaco, maggioranza, chi ha vinto la gara, la Porto di Sanremo S.r.l. dell’imprenditore Walter Lagorio e soci? Come finirà? C’è anche chi, rispolverando studi classici liceali, tira fuori “Tecnica e strategia”, sintesi e parola chiave de “L’Arte della Guerra”, tra i più antichi trattati di strategie e tecniche militari risalenti al IV secolo a.C., libro scritto dal leggendario generale e conquistatore cinese Sun Tzv.
Abbiamo fatto interviste per cercare di capire cosa potrebbe succedere, se la sentenza, qualunque essa sia, possa in qualche modo agevolare o complicare la difficile, stanca, poco appassionante campagna elettorale in corso a Sanremo per eleggere nuovo sindaco e consiglio comunale. Probabile stessa situazione alle elezioni per il rinnovo dei membri del consiglio provinciale di Imperia che ci saranno 4 giorni dopo, il 18 dicembre prossimo.
“Ho letto il ricorso di Piras al TAR di Genova e le motivazioni che il 3 gennaio 2023 gli hanno dato ragione. Non sono avvocato, neppure giurista, la mia è una sensazione a caldo assolutamente senza alcun valore. Da profano mi pare che la vicenda ad un certo punto abbia preso la china dell’appalto concorso. Con certezza invece dico che quando in ballo ci sono progetti così importanti, che interessano addirittura un’intera città e grossi investimenti, sia assolutamente necessario avere atti giusti, risposte precise e tempi certi. Non si può rimandare sempre tutto a babbo morto”. Inizia così l’intervista a Carlo Conti, scelta fra quelle ad altri notabili matuziani.
Conti è un politico, un manager con un curriculum lunghissimo. È stato all’ombra e al sole, mai rimasto con le braccia in conserta, ha ricoperto molti incarichi pubblici importanti quali vicesindaco ed assessore al Turismo di Sanremo (1980-90, sindaco Pippione), per parecchi anni, sino al 2007 è direttore generale Riviera Trasporti (presidente l’allora non ancora ministro Claudio Scajola), nel 2002 è l’unico a vincere la gara Europea per il Trasporto pubblico, nel 2010 il manager Giuseppe Argirò viene eletto direttore Confindustria Imperia, lui, Conti, direttore del costruendo Porto di Imperia Spa, approdo turistico tra i più belli del Mediterraneo, travolto poi dall’inchiesta Caltagirone, con raffica di arresti. Periodo pesante per Carlo Conti. Affronta 8 processi con 8 assoluzioni con formula piena. Non si arrende. Ricomincia dove era stato fermato, per la sua esperienza in diverse regioni viene chiamato a ricoprire la carica di presidente del consiglio di amministrazione. Nei mesi scorsi si parlava di lui in Riviera come il tessitore di un possibile ritorno del partito del garofano in lizza alle elezioni di Sanremo 2024. Alla domanda se fosse vero ha risposto: “Vero, siamo romantici, il fuoco socialista è sempre acceso. Si fa come Imperia, nessun simbolo, lasciamo che i nostri elettori individuino la migliore lista civica”. Carlo Conti è un personaggio divisivo, è passato attraverso il fuoco.
Abbiamo fatto domande a raffica su cosa pensa dei candidati alle elezioni, del sindaco Biancheri, Toti, Scajola, liste civiche, Casinò, ed altro. Virgolettate le risposte.
L’ex sindaco Maurizio Zoccarato. “È tra gli inventori della civica ‘Andiamo’. È rimasto coerente, nato con Berlusconi, FI, ha nel sangue la politica, il centro destra. Anche se gli piace, non credo voglia rifare il sindaco, ora ha da curare i suoi autosaloni in forte espansione. Credo più probabile pensi alle Europee, Regione, Roma, quando sarà il tempo. Importante la sua amicizia col senatore Gianni Berrino di FdI”.
Alessandro Mager sindaco? “Ottimo professionista. È stato il mio avvocato, tanto di cappello. Per rispetto non mi pronuncio. Molti dicono che sia lui il prescelto del forte gruppo civico ‘Anima’ e vari partiti, a cominciare da una fetta della sinistra con il sindaco Biancheri, l’ex assessore al Turismo Sindoni, Tommasini, ecc. Sono molti a parlare, ma ad oggi non mi pare che Mager abbia mai detto ‘sì è questo è il nostro programma’. Si vedrà”.
Gianni Rolando. “Un ottimo professionista. Lui, ha detto di essere pronto, si è candidato per il centro destra ‘Andiamo’. Aspetta una risposta che tarda. Non capisco perché”.
Alberto Biancheri. “Ha fatto fare la scissione nel Pd, si è preso i fedelissimi, in prima istanza pareva stesse organizzando un’alleanza con Zoccarato, all’improvviso cambia, crea con altri ‘Anima’, punta su Mager sindaco. Considero questo comportamento una dichiarazione ufficiale di sfiducia verso i suoi assessori Donzella, Pireri, l’allora presidente del Casinò, Battistotti, per non parlare di Sindoni. Ritengo non si sia comportato al meglio quando Sindoni, allora assessore al Turismo si è dimesso ed oggi candida Mager primo cittadino nonostante i due professionisti facciano entrambi parte dello stesso studio associato”.
Sanremo di cosa ha bisogno? “Di tante, troppe cose. Lascio perdere quello che si legge sempre sui giornali, sui social riguardo il turismo e tanto altro per la cui realizzazione ci vorrebbe tantissimo tempo ed investimenti per la realizzazione. Perché non fare almeno una discarica pubblica per inerti. Si eviterebbero traffico in centro di camion, ingorghi, lunghe code, risparmi di tempo e denaro per tutti, turisti, residenti, ditte, privati, imprese che operano nel nostro territorio comunale costretti ad andare a scaricare qualsiasi materiale a Ventimiglia, Bordighera o ancora più lontano”.
Casinò? “Applausi per la scelta ed il ritorno del presidente dottor Ghinamo. Non capisco il fuoco di sinistra che anima Biancheri. Ha infatti sostituito consiglieri come Barbara Biale nominando due nuovi consiglieri suoi assessori all’Ambiente, il dott. Nocita e l’avvocatessa Artusi. Non contento per la presidenza Amaie ha scelto l’avvocato Andracco”.
Gianni Berrino. “Politicamente a Sanremo è lui il n.1. Sarà lui a scegliere il candidato sindaco di Sanremo per i partiti del centro destra ed eventuali liste civiche. Con lui, quando servirà, ci sarà anche un altro pezzo da 90 del governo, Edoardo Rixi, (Lega) viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nel governo Meloni, ottimi rapporti con il suo leader Matteo Salvini. A questo punto, se non si chiarisse con Gianni Rolando, ex presidente nazionale dell’Ordine degli Ingegneri, giustamente stanco di aspettare e dicesse ‘basta’, una soluzione il senatore Berrino potrebbe averla in casa: il consigliere comunale Luca Lombardi. Come pubblico amministratore è scafato, è ben voluto a Sanremo”.
L’ex ministro Scajola che dice? Tra voi due non ci sono segreti. E Toti? I due numeri uno in Liguria sono amici (una parola grossa) o alleati per le elezioni di Sanremo? “So qualcosa, ma estremamente confidenziale e riservato. Neanche sotto tortura, come sempre, per lei sempre porte aperte. Mi è venuto in mente un fatto curioso. In merito al Consiglio di Stato, il ricorso per il restyling del Porto Vecchio, i strettamente interessati a vario titolo come l’industriale Walter Lagorio, i fratelli indo-britannici miliardari David e Simon Reuben, proprietari di alberghi, edifici, attività varie nel mondo, Portosole, altro, penso anche altri come Biancheri, mi sono ricordato che quando ero amministratore delegato Amaie tra i nostri vari soci c’era anche Lagorio, già allora imprenditore Unogas preparato, con interessanti visioni manageriali, come il suo socio ed amico Gianni Cozzi. Bene, gli acquistai il 30% delle azioni Amaie”.
Ai futuri amministratori regalo questa massima di Sun Tzu: “La strategia senza tattica è la via lenta verso la vittoria, la tattica senza strategia è il rumore prima della sconfitta”. Non solo in guerra, ma in tutti i campi del genere umano.