Sabato 21 settembre, alle 17:00, all’oratorio Santa Caterina di Cervo, la storica rassegna letteraria Cervo in Blu d’Inchiostro 2024 ricorda Norberto Bobbio a vent’anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 9 gennaio 2004 nella sua Torino. Filosofo, giurista, politologo e storico, Senatore a vita dal 1984, Norberto Bobbio ha lasciato opere di straordinaria importanza, fra le molteplici: Politica e cultura, Saggi sulla scienza politica in Italia, Quale socialismo? Discussione di un’alternativa, Teoria della scienza giuridica, La teoria delle forme di governo nella storia del pensiero politico, Né con Marx né contro Marx.
A Cervo sarà presente il figlio, Marco Bobbio
Il ricordo di Norberto Bobbio sarà rievocato da un ospite d’eccezione: il figlio Marco Bobbio. All’incontro saranno presenti il direttore del Centro Studi Piero Gobetti, Pietro Polito e il docente di storia e filosofia del liceo “Cassini” di Sanremo Mauro Ansaldi. Parteciperanno, infine, gli studenti del liceo “Cassini” di Sanremo, con Francesca Rotta Gentile, curatrice di Cervo in Blu d’Inchiostro. Ad accompagnare il pomeriggio letterario, ci sarà la musica con Alexandra Podylova, giovanissima pianista di soli 13 anni della Scuola di Musica San Giorgio di Cervo e allieva dell’insegnante Liana Novokhaskaja.
“Bobbio amava dialogare con i giovani e spesso mi è accaduto di partecipare a incontri in cui il professore con piacere e serietà rispondeva alle loro domande”, spiega Pietro Polito, segretario del professore tra il 1992 e 2003, direttore del Centro studi Piero Gobetti e curatore dell’Archivio Bobbio. “Far rivivere il suo pensiero attraverso il lavoro di alcuni studenti è il modo migliore per ricordarlo e tenere viva la sua lezione”.
Il legame di Bobbio con Cervo
“È stata una piacevole sorpresa ritrovare un borgo ancora ben conservato, abbarbicato ad un costone di roccia che si protende sul mare, non deturpato da nuove costruzioni, godere della quiete dei terrazzamenti di ulivi e della pineta nell’entroterra”, ricorda il figlio, Marco Bobbio, “così il 18 aprile 1990, durante un soggiorno nella nostra casa di via Alfieri a Cervo, mio padre mi scriveva in una lettera negli Stati Uniti. Come sua abitudine, la villeggiatura non era solo svago, ma l’occasione per lavorare, scrivere e completare alcuni scritti: niente telefonate, nessuno scocciatore, silenzio totale, facile concentrazione, sonni che ristorano. In quella vacanza pasquale a Cervo aveva trovato la tranquillità per scrivere una testimonianza su Carlo Levi e un articolo, comparso su “La Stampa” del 5 maggio (“La democrazia a pallettoni”), a proposito della violenza nella competizione elettorale.
Il laboratorio degli studenti del liceo Cassini su Bobbio
Gli studenti del Liceo Cassini di Sanremo Elisa Cabrini, Alessia Masiello e Matia Trimboli hanno accettato la sfida e, a vent’anni dalla morte, hanno onorato il pensiero e la figura del “maestro che non voleva essere chiamato maestro” misurandosi, umilmente, con il cosiddetto “metodo Bobbio”. Lo hanno fatto approfondendo alcuni dei grandi temi ricorrenti nell’ opera del filosofo e giurista piemontese, basilari per la vita associata: eguaglianza, libertà, tolleranza, pace, diritti, pena di morte, democrazia.