Nell’arco dei prossimi cinque anni piantare in Italia 50 milioni di alberi, nelle aree rurali e in quelle metropolitane, anche per far nascere foreste urbane, con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali.
È la proposta formulata da Coldiretti e Federforeste con il progetto “Bosco Vivo e Foreste Urbane”, progetto che ha tra i principali obiettivi quello di creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città dove, respirare aria pulita grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas ad effetto serra e bloccare le pericolose polveri sottili.
Con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% degli italiani la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, bisogna intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città, dove ogni abitante dispone in media, a livello nazionale, di appena 32,8 metri quadrati di verde urbano, che scendono addirittura a 6,3 del Capoluogo Ligure, favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori. La situazione è diversa nelle aree rurali dove i polmoni verdi non mancano, ma, in molti casi, a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati di fatto ingovernabili.
“La nostra è la regione italiana a più elevato indice di boscosità, con i boschi che ricoprono una superficie di circa 375.000 ettari – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa. – Per noi il bosco è una risorsa fondamentale e per difenderlo occorre creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Il progetto “Bosco Vivo e Foreste Urbane” si pone quindi anche l’obiettivo di gestire il patrimonio forestale in maniera sostenibile per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, favorendo lo stoccaggio del carbonio da parte delle superfici forestali e delle foreste urbane. Un impegno importante anche per assicurare un presidio attivo contro il dissesto idrogeologico, incendi ed altre forme di impoverimento dei territori, contrastare l’abbandono di tali aree e valorizzare la filiera del legno 100% Made in Italy. Un obiettivo che richiede una programmazione pluriennale della messa a dimora, coltivazione e manutenzione delle foreste da parte degli agricoltori e degli imprenditori del verde, rilanciando i servizi di consulenza e le attività turistiche ricreative in tali aree.
In città – concludono Boeri e Rivarossa – si ricorda, infine, che un albero ben curato e gestito rappresenta una grande centrale di assorbimento degli inquinanti e, sia nel privato sia nel pubblico, è importante incentivare la diffusione del verde, per creare quelle vere e proprie oasi che puliscano l’aria e tengano mitigata la temperatura”.
Il progetto proposto da Coldiretti e Federforeste è coerente con gli obiettivi di politica ambientale dell’Unione Europea e potrebbe trovare dunque opportunità di finanziamento attraverso il Programma Next Generation UE.