“Ci risiamo ancora una grave aggressione ai danni di appartenenti alla Polizia Penitenziaria! I quali continuano a riportare, non in pochi casi, lesioni anche di natura permanente. Ieri è accaduto – come altre volte in passato – presso la casa reclusione di Sanremo, ma sono mediamente due al giorno le aggressioni dei detenuti ai danni degli operatori penitenziari in tutto il paese, rispetto alle quali si registra la sostanziale inerzia del ministero e, più in generale, del governo!”
A riferirlo è Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria, che poi spiega: “Dalle notizie ancora frammentarie che ci pervengono, deduciamo che verso le ore 19.30 di ieri un detenuto di origine magrebina ristretto in terza sezione, all’atto di una non autorizzazione ad una visita medica ha aggredito violentemente 2 appartenenti al corpo di Polizia Penitenziaria (prognosi di 5 e 2 gg), addirittura scaricando un estintore addosso ai poliziotti, che encomiabilmente sono riusciti a bloccarlo e mettere il reparto in sicurezza, procurandosi, intossicazione da gas propellente. È di tautologica evidenza che se non si assumono consequenziali misure immediate la situazione carceraria rischia di riprecipitare, specie se dovesse confermarsi la tendenza al rialzo dei contagi da Covid-19”.
“Ripetiamo – prosegue Pagani – che, così come Basentini non poteva essere il solo responsabile di quanto accaduto nei mesi scorsi, il neo capo del Dap, Petralia, nonostante gli ottimi propositi, la grande laboriosità e la non comune apertura al dialogo, non potrà da solo e senza il concreto e tangibile sostegno istituzionale del vertice politico risolvere l’emergenza carceraria che, nei fatti, è ancora in atto – è assolutamente indispensabile e urgente – incalza ancora il segretario della Uilpa PP – rafforzare gli organici della Polizia Penitenziaria e potenziarne equipaggiamenti e dotazioni strumentali, nonché, parallelamente, intervenire sull’ordinamento introducendo un reato proprio o, per lo meno, un’aggravante specifica per chi, trovandosi in stato di detenzione, si scagli contro le istituzioni repubblicane aggredendo la Polizia Penitenziaria”.