Settore fortemente in crisi, a seguito della pandemia Covid-19, è senza ombra di dubbio quello turistico.
Nei primi 8 mesi del 2020 la provincia di Imperia sfiora un pesante -50% di presenze rispetto lo scorso anno. Stando ai dati ufficiali dell’Osservatorio Turistico di Regione Liguria da gennaio ad agosto le presenze totali in provincia di Imperia sono calate del 45% rispetto al 2019, calo che sale appunto al 50% in alcune località come Sanremo.
A pesare fortemente, oltre all’ovvio periodo di lockdown, anche la cancellazione di eventi, la situazione nel resto d’Europa e ora la chiusura di alcune regioni.
Nel nuovo e recente dpcm gli alberghi non sono neanche menzionati. Una mancanza lamentata dagli addetti al settore. Possibile rimanere aperti, ma di fatto le camere rimangono vuote.
A tutto questo si aggiungono le difficoltà di agenzie turistiche, guide, e di tutto un comparto che coinvolge migliaia di persone.
Ne parliamo oggi con l’assessore al turismo di Regione Liguria, Gianni Berrino, nella video intervista visibile a inizio articolo.
“Questa è l’immagine del sistema turistico italiano che è stato completamente dimenticato dal governo italiano,” commenta.
“Gli aiuti si sono dimostrati altamente insufficienti quando non presenti. È inutile dire che gli alberghi possono rimanere aperti quando non è garantita la libertà normale di movimento. La salute ha sicuramente la priorità. Se vengono attuate chiusure o comunque limitazioni devono esserci i ristori. Se è giusto tenere a bada il virus è giusto che queste migliaia di imprenditori con milioni di dipendenti non vengano penalizzati.”