“Chiusura alle 18 per bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie e similari”, dice letteralmente così il nuovo dpcm in vigore da oggi e fino al 24 novembre.
La media di nuovi positivi al covid-19 tenuta negli ultimi giorni, circa 20mila ogni 24 ore, ha spinto il Governo a una nuova significativa stretta. Un coprifuoco che limita di molto l’attivitĂ degli esercenti che da un lato si sentono beffati per quanto fatto in precedenza per adeguarsi ai protocolli di sicurezza e dall’altro non nascondo la preoccupazione per un futuro che sembra sempre piĂą incerto.
Abbiamo sentito il parere di alcuni rappresentanti del settore di Imperia. Queste alcune delle frasi piĂą significative raccolte dai nostri microfoni:
“Siamo preoccupati e molto indecisi per il futuro perchè le cose non sono molto chiare. Forse sarebbe preferibile una chiusura totale di tutto, scuole incluse, per un mese e poi ripartire insieme. Se la cosa si prolungasse oltre Natale saremmo tutti a rischio chiusura. A fine anno si rischia seriamente che le serrande siano tutte abbassate a livello commerciale”.
“La nostra paura piĂą grande è che questo coprifuoco non serva a nulla. C’è il timore che tra venti giorni ci dicano che queste misure non sono servite e ci sia un secondo lockdown“.
“Gli incassi sono giĂ inferiori da questa mattina rispetto a lunedì scorso e temiamo la cassa integrazione o l’impossibilitĂ di rinnovare i contratti”.
“Questa chiusura anticipata è come se fosse un lockdown perchè limita tantissimo la nostra attivitĂ . Divento matta quando mi sento dire vedrai che a Natale chiudiamo tutto e allora penso che sarebbe meglio farlo ora. Praticamente è come se fossimo chiusi, cioè siamo aperti ma con pochissima clientela”.
Le interviste complete nel videoservizio di Riviera Time.