“Tra le chiusure “selettive” anche se sono stati rispettati i protocolli di sicurezza rientrano – non si capisce il perché – i Casinò italiani che nel primo decreto erano stati invece considerati sicuri. Il governo ha deciso adesso che “rien ne va plus”. Per alcuni comuni, ad esempio Sanremo, si tratta di un danno economico assai rilevante visto che il bilancio della città è alimentato da cospicue entrate garantite dal Casinò. A parte questo non trascurabile dettaglio c’è quello che riguarda i lavoratori: in questo caso la cassa integrazione è assicurata dal FIS, Fondo Integrativo Salariale. I lavoratori percepiscono però una cifra inferiore ai 700 euro (casualmente anche più bassa del reddito di cittadinanza elargito a chi un lavoro non ce l’ha) in quanto in questa cifra si continua a pagare l’Irpef comunale e l’Irpef regionale per un totale di circa 300 euro al mese. Il governo, al quale mi rivolgo con un’interrogazione, farebbe cosa buona e giusta se congelasse immediatamente e per tutta la durata dell’emergenza almeno queste uscite legate ai tributi locali garantendo quindi ai lavoratori un sostegno reale”.
Così, in una nota, il deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato, Giorgio Mulé.