parrucchiere

“Il vero problema, e quindi la relativa soluzione, non può essere ricercata all’interno dei saloni di acconciatura e di bellezza”. Così Cesare Borghi, presidente degli acconciatori di Confartigianato Imperia, interviene in merito ai dibattiti su possibili nuove chiusure delle attività legate al benessere che in Italia contano circa 50 mila piccole e micro imprese.

“Noi come settore – ha aggiunto – abbiamo sempre rispettato in maniera scrupolosa tutte le misure di sicurezza anti Covid-19 contenute nei protocolli e nelle linee guida, sia come utilizzo dei dispositivi di protezione individuale sia come sanificazione di strumenti e ambienti di lavoro. Chiudere sarebbe a questo punto una tragedia, contando anche che solo pochi giorni fa sono giunti i soldi delle casse integrazioni di marzo e che non sono arrivati aiuti per il pagamento di affitti e bollette. Non ci possiamo permettere una nuova chiusura che andrebbe a ricadere in prima battuta sulle imprese ma poi, in forma indiretta, anche su tutto l’indotto ad esse collegato. I problemi vanno ricercati altrove, analizzando la situazione con uno sguardo piĂą ampio. Per fare un esempio legato alla scuola, su cui si sta tanto parlando in questi giorni: i contagi tra ragazzi non avvengono all’interno delle classi, ma eventualmente lungo il tragitto a bordo dei mezzi pubblici che li portano negli istituti”.

“Noi come settore stiamo facendo tantissimo come prevenzione, tra igienizzazioni e uso dei DPI – ha aggiunto il consigliere Paolo Gori – Per la nostra categoria poi non è neanche una novitĂ , perchĂ© gli acconciatori ed i centri estetici hanno seguito da sempre, anche prima del Covid-19, ogni accortezza di igiene e sanificazione. Non si è infatti sentito neanche un caso in Italia di un focolaio scoppiato da un acconciatore o presso un centro estetico, ma è sempre accaduto in grandi fabbriche o aziende dove ci sono molte persone a stretto contatto. Stesso discorso vale per le nostre scuole, dove vengono adottate tutte le misure di sicurezza, dal distanziamento all’utilizzo di strumenti diversificati, dalla misurazione preventiva della febbre all’uso di mascherine e DPI. Il problema va eventualmente ricercato nel trasporto pubblico. Una soluzione potrebbe essere quella di noleggiare i tanti mezzi privati attualmente fermi, a causa dell’annullamento delle gite e di molti viaggi, per un loro utilizzo nel trasporto pubblico in modo da aumentare le corse diminuendo la presenza di persone a bordo di ogni singolo mezzo abbattendo quindi gli assembramenti che si possono verificare”.