“Abbiamo una serie impossibile di cose da fare e per un paese piccolo come il nostro è veramente complicato”. Sono le parole del sindaco di Rezzo Renato Adorno a poco più di 48 ore da un nuovo autentico disastro che, ancora una volta, non ha risparmiato il paese della valle Arroscia.
La notte di venerdì ha lasciato una ferita indelebile nella frazione di Cenova, già pesantemente colpita meno di un anno fa. Il paese è tagliato in due da pietre e fango con, questa volta, il coinvolgimento di varie abitazioni che purtroppo verranno demolite.
A questo problema si aggiungono: quello sull’acquedotto, in parte distrutto, che costringe gli abitanti di Rezzo senz’acqua da due giorni, quello sulla rete fognaria, quello delle strade, quello dei pascoli e del bestiame isolato.
Una lista nera difficile da gestire e da superare come spiegato dallo stesso primo cittadino a Riviera Time:
“Abbiamo problemi a 360 gradi – esordisce. Cenova è il più eclatante, purtroppo l’alluvione ha tagliato in due il paese. Stiamo prendendo anche delle decisioni brutte, che non avrei mai pensato di dover prendere, per mettere in sicurezza quello che rimane delle case ancora in piedi. Abbiamo problemi negli acquedotti, nelle fognature, nelle strade, gli alpeggi isolati. È allucinante, è saltato tutto. Non c’è più nulla che funzioni“.
A Cenova, come detto, saranno demolite alcune abitazioni per cercare di ripulire ciò che resta dell’abitato: “Purtroppo alcune case che sono rimaste in piedi per pochissimi tratti le stiamo tirando giù per la sicurezza delle altre casa, ma anche per sistemare un po’ tutta la zona – dice Adorno. Oggi c’è tanto rammarico per tutto quello che è successo. Non siamo ancora riusciti a vedere esattamente tutti i danni e ciò che serve per risolvere i problemi, ogni momento ne spunta uno nuovo. Siamo partiti con le prime urgenze per mettere in sicurezza Cenova e gli animali degli alpeggi”.