Eccoci qui, a parlare della nostra cara generazione Erasmus, di tutti quei ragazzi che ormai sempre più frequentemente pieni di speranza, sogni e coraggio, partono per intraprendere quest’avventura che li porta a scoprire nuovi mondi, nuove tipologie di vita e perché no, anche se stessi. Ma cos’è davvero l’Erasmus? Quali sono i suoi scopi e i suoi vantaggi? È realmente positivo per il nostro paese che così tanti ragazzi vogliano andare all’estero?
Il progetto Erasmus è un programma leader dell’Unione Europea che offre agli studenti universitari la possibilità di formarsi all’estero con un periodo di studi che varia da un minimo di due ad un massimo di ventiquattro mesi.
Da trent’anni facilita l’integrazione dei giovani in ambienti internazionali, rafforzando il senso di cittadinanza europea tra le nuove generazioni, ampliando le loro prospettive lavorative e accrescendo la mobilità degli studenti. Infatti cresce ogni anno il numero di ragazzi che sceglie di vivere questi scambi: l’Italia è il quarto paese europeo per numero di studenti in partenza e il quinto per numero di studenti in arrivo. Nonostante il rapido aumento, nell’annata 2013/14 solo il 7% dei laureati italiani dello stesso anno ha preso parte al progetto Erasmus, principalmente a causa dei costi elevati, che molti studenti non riescono a sostenere senza l’ausilio di specifiche borse di studio, che varrebbe la pena aumentare visti gli ottimi risultati riscontrati dai molti studi sull’argomento. Si può notare come coloro che hanno partecipato, siano favoriti rispetto a chi ha seguito l’intero ciclo di studi in Italia, avendo sviluppato migliori capacità di interazione e comunicazione, con lo sviluppo di fiducia in se stessi e di apertura mentale.
Gli studenti italiani, fin dalle superiori, risultano tra i migliori della classe all’estero e anche in campo universitario riescono ad emergere senza troppe difficoltà, grazie alla formazione garantita dalla scuola italiana. Ci risulta incomprensibile come lo stato non riesca più a trattenere i nostri ragazzi in patria, e nonostante i costi e gli sforzi sostenuti per la loro formazione, non offra una prospettiva di vita adeguata, con lavori gratificanti e ben retribuiti.
Tutto questo viene invece assicurato da altri paesi dell’Unione, che riconoscendo il valore e l’ottima preparazione dei giovani italiani, li assumono a vantaggio di entrambi. Non sarebbe poi così difficile rendere nuovamente l’Italia un paese in cui i giovani vogliono restare e addirittura capace di attrarne di stranieri, semplicemente concedendo loro la fiducia che gli viene accordata all’estero, permettendogli di fare esperienza e dimostrare le loro capacità individuali.
È quindi ora di sbrigarsi e far alzare dalla sua comoda sedia chi ormai ha già dato tutto ciò che poteva dare, senza lasciarsi scivolare tra le mani tutto questo potenziale… prima che sia troppo tardi!
Cecilia Massa, Veronica Revelli – Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini Sanremo