“Sta per iniziare il cooking show con le turle di Cosio d’Arroscia“. L’inconfondibile voce di Gianni Rossi richiama i visitatori di Aromatica verso il padiglione principale della kermesse dianese. In poco tempo giungono sul posto diversi avventori incuriositi dall’antica ricetta.
Chef Giuliano Tommasini e Matteo Gandolfi, suo aiutante, iniziano stendendo la pasta rigorosamente fatta a mano. Da lì quaranta minuti circa di cucina autentica che riscopre e porta nel piatto i gusti unici dell’entroterra ligure e delle sue erbe.
A dirigere l’orchestra culinaria Antonio, Tonino, Galante titolare del ristorante Cadò di Cosio che del km zero e delle tipicità ponentine ha fatto il suo credo.
“Oggi ci sono le macchine che lo fanno, ma la sfoglia va tirata rigorosamente a mano se vogliamo rispettare la tradizione del paese – spiega chef Tommasini. Ripieno di patate, erbe aromatiche, porri e la famosa erba besa che va usata in giusta misura perché può essere tossica se si eccede nella quantità. Uova, parmigiano, sale e pepe”.
Et voilà ecco servita la ricetta di uno dei piatti più datati, ma al contempo più in voga di Cosio. Ci sono poi le particolarità: “Tutte le turle vanno chiuse a mano e poi vanno cotte in acqua non tanto salata. La difficoltà? Far cuocere il ‘pezigo’, ovvero la crestina di chiusura – dice Tommasini. Si possono condire, come oggi, con una salsa di noci o con i funghi porcini, ma anche con burro e salvia”.
Il tutto dando importanza alla materia prima: “Cerchiamo di utilizzarla a km zero o quantomeno, quando non è possibile, di fattura italiana – sottolinea Matteo Gandolfi. Vogliamo portare avanti questa filosofia di ristorazione perché è uno dei modi per poter promuovere il territorio e le imprese locali“.
Da evidenziare anche la presenza del museo delle erbe aromatiche di Cosio che va a braccetto con l’evento proposto a Diano Marina: “Siamo facilitati da ciò che abbiamo nel nostro paese – dichiara Tonino Galante. Cosio ha un legame antichissimo con le erbe e la lavanda, da qui nasce il nostro ristorante che segue la tradizione. Siamo aiutati dal territorio e noi cerchiamo di metterci del nostro”.
La ricetta completa, le immagini della preparazione e le interviste nel videoservizio di Riviera Time.