Non solo regionali. Domenica 20 e lunedì 21 settembre, rispettivamente dalle ore 7 alle 23 e dalle 7 alle 15, gli italiani saranno chiamati alle urne per il referendum costituzionale saltato il 29 marzo a causa dell’emergenza coronavirus.
In ballo la riduzione dei parlamentari. Un voto in qualche modo storico dato che solamente altre tre volte dalla nascita della nostra Repubblica si è tenuto un referendum di questo genere. Gli elettori dovranno decidere se approvare o meno il testo della legge: “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione dei parlamentari“, esprimendosi con un Sì o con un No.
Con il parere favorevole si approva il cosiddetto ‘taglio’, mentre con quello negativo si esprime il proprio dissenso. In caso di vittoria del fronte del sì i deputati diminuiranno da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200, esclusi quelli a vita. Il Parlamento passerebbe così da 945 a 600 membri.
Da sottolineare infine che, in questo tipo di referendum, non è previsto un quorum (numero minimo di votanti) e la legge viene promulgata se i voti favorevoli superano quelli sfavorevoli.