L’abilità di saper ascoltare induce a comprendere l’indicibile, a leggere ciò che non è scritto. La Fondazione G. Borea e Z. Massa promuove un approccio multidisciplinare, in cui attraverso il confronto e la condivisione è possibile raggiungere obiettivi insieme.
In inglese si utilizzano due verbi foneticamente e graficamente molto simili, ossia “to cure” e “to care”. Traducendo il loro significato infatti “to cure” significa curare, mentre “to care” prendersi cura, preoccuparsi per.
La letteratura scientifica e le esperienze cliniche promuovono un approccio volto a potenziare le competenze comunicativo-relazionali di ogni figura professionale con l’ospite e la sua famiglia, al fine di migliorare la qualità di vita, rispondendo adeguatamente a bisogni, dubbi e desideri.
Il potenziamento di queste competenze, alla Fondazione G. Borea e Z. Massa parte da formazioni svolte periodicamente e relative alla Comunicazione efficace in équipe. Il tempo dedicato al confronto in équipe rappresenta il luogo in cui si posano le basi per l’avvio e il mantenimento di percorsi terapeutici strutturati e condivisi.
“Il prendersi cura, ossia ”to care” è il termine utilizzato per descrivere un percorso condiviso. Prendersi cura implica diversificate abilità umane che vanno oltre quello che possiamo studiare nei libri, riguarda Noi,” spiegano le animatrici del Borea, Cristina Palloti e Roberta Crespi. “Infatti, prendersi cura dell’altro significa saper osservare, ascoltare, comprendere e rispondere adeguatamente a bisogni e desideri. Il percorso è necessariamente di crescita personale per l’operatore e per l’ospite, che può sentirsi accolto e compreso attraverso la tenerezza di una carezza, il calore di un abbraccio, la sincerità di una risata,” aggiungono.
“Tutte le figure professionali alla Fondazione G. Borea e Z. Massa, tra cui: amministratori, medici, infermieri, tecnici, fisioterapisti, animatrici, oss, addetti alla cucina, addetti alla lavanderia e alla pulizia di ambienti, nella quotidianità conferiscono importanza alla cura, ma soprattutto al prendersi cura, al preoccuparsi per, in un ambiente rivolto al benessere psicofisico dell’ospite,” concludono.
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