101 lattine, 193 bottiglie di vetro, 43 bottiglie in plastica, 34 contenitori di plastica, 440 mozziconi di sigarette e molto altro: questo il risultato dell’operazione di pulizia che si è svolta ieri a Imperia, lungo gli scogli compresi tra il Parco Urbano e la foce del torrente Impero.
L’iniziativa, organizzata dall’associazione Delfini del Ponente, si inserisce nell’ambito dell’evento internazionale denominato Plastic Hunt, una ‘caccia alla plastica’ che coinvolge più di 170 squadre sparse in 60 nazioni diverse. Lo scopo dell’iniziativa è quello della rimozione diretta dei rifiuti, ed in particolare della plastica, dalle zone costiere, e parallelamente quello di coinvolgere i cittadini, informandoli e sensibilizzandoli sull’argomento.
A Imperia l’operazione di pulizia è stata coordinata e portata avanti dai soci dell’associazione Delfini del Ponente, che hanno coinvolto alcuni stagisti e altri volontari, per un totale di otto partecipanti.
“L’iniziativa è durata circa un’ora – dichiara la biologa Elena Fontanesi – al termine della raccolta abbiamo fatto lo smistamento dei materiali, sia per differenziarli che per fare un inventario da caricare sul sito di Plastic Hunt, dati che verranno utilizzati dagli organizzatori per la creazione di statistiche”. A livello mondiale, l’evento si basa sul completamento di alcune sfide, con premi alla miglior squadra, alla foto migliore del prima e dopo e all’oggetto più originale raccolto.
“In molti ci hanno fermato per farci domande, complimenti e per sottolineare le condizioni di degrado della zona – prosegue Elena. – È da sottolineare come alcuni oggetti, ad esempio i mozziconi di sigaretta, forse non vengano considerati da tutti dei veri e propri rifiuti, vista la facilità con cui vengono abbandonati a terra. Tralasciando le polemiche per i comportamenti scorretti, questo è il risultato di una combinazione di più fattori, tra cui la poca cura per la zona da parte di chi la frequenta e la mancanza di un numero sufficiente di cestini appositi”.
L’associazione Delfini del Ponente si occupa dal 2018 dello studio del tursiope (Tursiops truncatus) nel tratto di mare compreso tra Capo Noli e il confine di Stato a Ventimiglia. Tra le principali minacce per la specie, come del resto per tutti i cetacei e la biodiversità marina in generale, va sicuramente ricordato l’inquinamento da parte della plastica, che può avere conseguenze anche molto gravi per l’intero ecosistema.