È stato ospite nei nostri studi Giacomo Chiappori, candidato alla carica di presidente della Regione con la lista Grande Liguria. La sua candidatura è stato un fulmine a ciel sereno che ha suscitato diverse reazioni, tra cui quelle contrarie degli ex compagni di partito della Lega.
“Viste le ultime vicende ho pensato fosse necessaria una forza diversa. Una forza che sia per una Grande Liguria, una forza per i liguri che hanno abbassato la testa delusi, ma la devono tirare su. Soprattutto in un momento come questo dopo l’emergenza sanitaria e i problemi con le autostrade e le infrastrutture che hanno danneggiato quasi irrimediabilmente il nostro turismo,” spiega Chiappori.
“Ciò che mi ha spinto è il fatto che tante persone sono rimaste senza un punto di riferimento. Cresce l’astensionismo e voglio intercettare tutte quelle persone che non sanno più cosa fare.”
Sugli ex compagni della Lega commenta: “Sono stato segretario regionale per anni, alcune di quelle persone le ho inventate io. I nuovi giovani pensano di sapere tutto da soli. Ho provato a confrontarmi, ma non è servito. Io ho sempre l’umiltà di sapere che chiunque un consiglio può dartelo.”
Chiaro il messaggio sul simbolo della lista che vede, sopra la croce di San Giorgio, la raffigurazione del Balilla, il giovane che lanciando una pietra scatenò la rivolta a Genova contro l’impero asburgico nel 1746.
“Voglio fare anch’io una rivoluzione. Non con le pietre o i mitra, ma portando delle idee differenti in Regione,” conferma Chiappori.
Al centro dell’intervista visibile a inizio articolo anche diverse tematiche quali turismo, infrastrutture, sanità e lo statuto speciale per la Liguria.