Il vicesindaco di Imperia Giuseppe Fossati interviene con una nota stampa in merito alla pratica sul regolamento edilizio del Consiglio Comunale di ieri sera.
“Mi rendo conto che la materia è complessa e molto tecnica, ma, francamente, le reazioni ed i commenti della minoranza alla modifica del regolamento edilizio lasciano perplessi.
La modifica del regolamento ha comportato adeguamenti volti ad accelerare la trattazione delle pratiche, a sburocratizzare l’istruttoria ed a predisporre quanto necessario per una informatizzazione del settore Urbanistica, come doveroso nel 2020. Su tali aspetti ho colto una sostanziale condivisione di tutti i consiglieri intervenuti.
Unico punto contestato è stato l’introduzione dell’obbligo di reperire, per ogni nuova unità abitativa, almeno due parcheggi pertinenziali privati.
La norma varrà anche per i frazionamenti di alloggi esistenti, che, a seguito di norma introdotta nel 2014, non solo non pagano più oneri di urbanizzazione, ma non dovevano più reperire alcun parcheggio pertinenziale, con l’assurdità che, ad esempio, il frazionamento di alloggi alla Marina, con conseguente aumento dei nuclei famigliari residenti, con auto annesse, non comportasse l’obbligo di reperire nuovi parcheggi privati o di fornire al Comune le risorse per realizzarne nuovi pubblici.
La logica è evidente: un nuovo alloggio significa un nuovo nucleo famigliare insediato che, statisticamente, possiede almeno due vetture. Pare corretto prevedere che chi progetta e realizza nuove unità abitative preveda parcheggi, privati e pertinenziali della nuova unità, adeguati.
Certo, possono esserci casi limite in cui sia impossibile realizzare i parcheggi necessari e, proprio per questo, la norma introdotta prevede di monetizzare il loro valore, per dotare il Comune di risorse necessarie per realizzare nuovi parcheggi pubblici adeguati, come da tempo questa amministrazione sta facendo in modo molto incisivo. Cito, ad esempio, i nuovi parcheggi di Artallo, di calata Anselmi, di Piazzale Maestri del Commercio, ecc.
Del resto, è appena il caso di evidenziare come l’evoluzione normativa sul punto sia univoca nella direzione indicata dal nuovo regolamento: la Legge Ponte del 1967 introduceva l’obbligo di dotare le nuove costruzioni con parcheggi privati almeno in misura 1 mq per ogni 20 mc di volume, la L. 122/89 “Tognoli” ha raddoppiato tale previsione, portandola a 1 mq per 10 mc., la legge Regionale 16/08 ha ulteriormente aumentato tale previsione, prevedendo al 35 mq a parcheggio ogni 100 metri di superficie utile (di fatto quasi tre posti auto), con un minimo di un parcheggio ad alloggio.
L’intento della nostra Amministrazione è in linea con quello del legislatore, nazionale e regionale, almeno sino al 2014: avere città più vivibili e dotate di migliore mobilità, liberando il più possibile le strade e gli spazi pubblici dalla auto private.
Allora perché la modifica del regolamento, se già leggi nazionali e regionali già disciplinano il settore?
Perché parametrare il numero di parcheggi richiesti solo al volume o alla superficie è, nel 2020, riduttivo.
I nostri appartamenti sono sempre più piccoli, ma abbiamo sempre più auto, che hanno reso le nostre strade enormi parcheggi a cielo aperto.
La norma adottata è pienamente legittima, in quanto introduce un parametro minimo (due parcheggi per unità abitativa) che, di fatto, in caso di costruzione di alloggi di dimensioni superiori a 70 mq viene superato da quello, ancora più restrittivo della norma regionale.
Il passato è passato, ma occorre invertire la tendenza: chi realizza nuove unità abitative deve prevedere parcheggi privati e pertinenziali adeguati.
Paradossalmente, l’esempio fatto dal Cons. Lanteri in Consiglio Comunale è perfetto, ma, paradossalmente, per confutare le critiche del consigliere. Un rigore a porta vuota per l’Amministrazione.
Il Cons. Lanteri, per criticare la scelta dell’Amministrazione, ha affermato che un costruttore che intendesse realizzare una nuova palazzina di dieci appartamenti, di dimensioni medie, oggi dovrebbe reperire dieci parcheggi pertinenziali privati, mentre, dopo la modifica approvata, dovrà reperirne venti.
In realtà, non è necessariamente così, in base alle norme vigenti, dipende dalle dimensioni degli alloggi, ma prendiamo per buono l’esempio di Lanteri e ragioniamo sullo stesso.
Secondo Lanteri, prevedendo venti parcheggi per dieci alloggi si danneggerà il costruttore, che avrà maggiori costi.
Secondo la nostra Amministrazione, prevedendo venti parcheggi per dieci alloggi, si migliorerà la città.
Posto che dieci alloggi vuol dire dieci famiglie e dieci famiglie vogliono dire, tendenzialmente, venti auto, con il nuovo regolamento si eviterà che dieci di quelle auto, come avveniva prima della modifica oggi, vadano ad intasare i parcheggi pubblici.
Si tratta di guardare le cose dalla giusta prospettiva e di avere una visione diversa della città”.