Con una rumorosa salva di cannoni, questa mattina Nizza ha celebrato la sua data di annessione ufficiale alla Francia. Ventuno colpi sparati dal Castello e tre dalla Promenade des Anglais verso il mare hanno festeggiato i 160 anni di Nice che il 14 giugno del 1860 divenne sede della prefettura delle neonate Alpi Marittime e al posto della bandiera del Regno di Sardegna venne issata quella francese.
In quel mese di giugno, l’ufficialità giunse due anni dopo il trattato di Plombiéres firmato daNapoleone III e Camillo Benso di Cavour. Minacciata dagli austriaci, l’Italia che era ancora Regno di Sardegna chiese l’aiuto dei francesi per la sua seconda Guerra d’Indipendenza, e con loro la vinse costringendo gli austriaci a cedere la Lombardia ai francesi, i quali poi la ‘girarono’ al Regno di Sardegna. Non fu una cessione a titolo gratuito dato che Napoleone III chiese ed ottenne da Cavour le zone strategiche e confinanti della Savoia e del Comitato di Nizza.
Fu una cessione dolorosa che prevedeva anche un referendum tra la popolazione locale. All’inizio sembrava che la grande maggioranza degli abitanti della zona fosse favorevole a restare italianaanche sotto gli impulsi di una grande personalità come Giuseppe Garibaldi ma l’esito della molto poco democratica consultazione fu plebiscitario con addirittura il 99% favorevole all’annessione francese. L’operazione venne definita come magistrale per il controllo e l’indirizzo che le autorità d’oltralpe esercitarono sulla popolazione, meno di 30mila cittadini, per un esito pieno di sospetti e veleni ma incontrovertibile.
L’Italia e lo stesso Garibaldi ebbero di che rifarsi l’anno dopo: al termine della Spedizione dei Mille, nel 1861 venne formato il Regno d’Italia.