alberto biancheri

In relazione alla missiva inviata anche al Comune di Sanremo dall’amministratore delegato di Ireti Fabio Giuseppini, il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, interviene come segue:

“Rimango veramente sorpreso dall’uscita pubblica di Ireti sulla vicenda di Rivieracqua. Noi sindaci stiamo lavorando e lottando da anni per salvare Rivieracqua e portare avanti questo percorso tra mille insidie e difficoltà risapute, nell’ultimo anno anche attraversato l’operato e l’ausilio del Commissario straordinario della Regione, la dottoressa Checcucci. Pur non entrando negli aspetti tecnici sollevati dall’amministratore delegato Giuseppini, a cui potrà replicare se lo riterrà opportuno chi di competenza, rilevo l’infondatezza delle rivendicazioni di Ireti, ricordando che la stessa è azionista privato di Amat e di AIGA, cioè due società cessate per legge che continuano a gestire i comuni di Imperia e Ventimiglia nonostante che non abbiano più titolo giuridico per farlo.

Mi preme soprattutto sottolineare come ancora una volta Ireti si inserisca in maniera pretestuosa nella vicenda. Trovo del tutto inopportuno che un soggetto privato cessato per legge, in gestione senza averne alcun titolo, e recentemente pure diffidato per questo motivo, si occupi e preoccupi di una società interamente pubblica.

La trovo un’ingerenza del tutto fuori luogo e, sul piano della forma e dei comportamenti, un atto arrogante che forse potrà permettersi altrove ma non nei confronti del sottoscritto e di ciò che rappresento. Iren si preoccupi delle sue cose e non entri impropriamente nelle dinamiche e nelle scelte di Amaie, società pubblica e sana del Comune di Sanremo che sta responsabilmente dando seguito a quanto deciso e sempre confermato, ovvero al conferimento in Rivieracqua del proprio ramo idrico, nel pieno rispetto della legge che prevede che debba esserci un gestore unico d’ambito e una tariffa unica d’ambito.

Quello che fa Amaie è un atto dovuto per arrivare alla gestione e alla tariffa unica d’ambito e cioè l’ingresso nel gestore unico anch’esso pubblico. Se non fosse stato per noi e per alcuni sindaci che fin qui abbiamo difeso la gestione pubblica e continueremo a farlo cercando di non far fallire Rivieracqua, sarebbe già saltato tutto, cosa che probabilmente qualcuno sperava succedesse.

Mi pare che nelle ultime settimane le missive inopportune di Ireti abbiano quantomeno rivelato pubblicamente quanto a molti era già evidente da tempo: da una parte c’è chi sta lavorando per portare avanti nel rispetto della legge il percorso avviato su Rivieracqua, dall’altra chi questo percorso ha tutto l’interesse a farlo fallire, ostacolandolo in ogni modo”.