Oltre alle restrizioni alla libera circolazione ancora in vigore tra le regioni, ci si è messo anche il maltempo. Quello che scatta oggi, almeno sulla carta, è o meglio sarebbe un bellissimo ponte di ben 4 giorni a cavallo tra i mesi di maggio e giugno.
Oltre a quello di Pasqua, poteva essere il più consistente di questa prima metà di 2020, la classica boccata d’ossigeno per il comparto turistico che di solito esce dalla primavera e affila le armi per la lunga stagione estiva. E invece l’emergenza sanitaria prima di tutto ha fatto saltare le feste pasquali da venerdì 10 ad almeno lunedì 13 aprile, e subito dopo anche il ponte del 1 maggio, da venerdì a domenica, senza sottovalutare la festa del 25 aprile capitata di sabato.
Quello attuale che coincide con la Festa della Repubblica del 2 giugno poteva regalare altri 4 giorni di pienone sulla Riviera, una speranza di vero anticipo di stagione balneare che avrebbe portato tantissime prenotazioni e presenze di turisti italiani che poi magari avrebbero sofferto le bizze di una meteorologia ormai fuori controllo e senza il minimo rispetto delle regole vecchie di secoli.
Ma nell’estremo ponente ligure in particolare, il rammarico per le occasioni perdute a causa della pandemia aumenta con il conteggio dei ponti, svaniti nel nulla, dei nostri vicini di casa francesi. Di rimpianto in rimpianto, oltre alla Pasqua e alla festa dei lavoratori del 1 maggio, i turisti transalpini sarebbero venuti in massa per il ponte di venerdì 8 maggio che è la loro Festa della Liberazione o fine della seconda guerra mondiale, poi per quello di ben quattro giorni dell’Ascensione da giovedì 21 maggio, ma anche in quello di questi giorni in occasione della Pentecoste di lunedì 1 giugno. Senza voler pensare alle vacanze studentesche francesi di primavera che sono capitate in piena pandemia dall’11 al 26 aprile.
Come tutti sanno, una fase importante della nostra ripartenza scatterà proprio dopo questo ponte dei primi di giugno. Il Governo non si è fidato dell’allegra superficialità che hanno dimostrato gli italiani da due settimane a questa parte, una irrefrenabile voglia di uscire e socializzare che è stata sanzionata non solo con le contestatissime multe ma anche con la beffa della riapertura del traffico interregionale, e l’apertura della frontiera ai francesi, a partire da…subito dopo.