Dopo aver dato lettura dei numeri odierni relativi all’emergenza Covid-19 in Liguria, il governatore Giovanni Toti ha fatto il consueto punto della situazione.
“In Liguria attualmente abbiamo 934 persone in isolamento domiciliare, 116 meno di ieri: dopo tanto tempo scendono sotto le mille unità le persone che stanno trascorrendo la malattia a casa” dichiara Toti.
“I dati – prosegue – ci confermano e confortano che siamo in una fase molto discendente dell’epidemia, senza abbassare la guardia e senza fare trionfalismi. Poi c’è chi si arroga il diritto di dare giudizi sui dati più fragili di quelli delle Regioni, ci auguriamo almeno che lo faccia in buona fede perché il danno che comporta al sistema credo che sia molto grave. I dati ci dicono che gli indicatori di Regione Liguria sono allineati alle esigenze di controllo che abbiamo sul Covid”.
Per quanto riguarda i tamponi effettuati: “Nel periodo di osservazione dall’1 al 24 maggio emerge chiaramente come la Liguria non si attesti al di sotto della media nazionale – aggiunge Toti – ma sia superiore del 20% al dato italiano. Confrontando la settimana dal 4 al 10 maggio 2020 con la settimana dal 18 al 24 maggio 2020, l’incidenza di casi Covid in Liguria è diminuita del 41%. L’Rt si assesta fra 0,4 e 0,5, ampiamente entro il range di sicurezza stabilito dal Ministero della Salute.
Nelle prossime ore si deciderà l’apertura prevista per il 3 giugno dei confini delle regioni e dei confini di Schengen, sappiamo che è un passo che dovremo monitorare con grande attenzione. È chiaro che i dati ci confermano che la situazione sta costantemente migliorando.
Non confortano invece i dati ISTAT, che parlano di 400mila posti di lavoro bruciati nelle ultime settimane in Italia. Non è il momento di alimentare ingiustificati allarmismi ma di valutare in modo serio i dati che vengono resi pubblici dalle Regioni”.