“Imperia al Centro” è intervenuta con una nota stampa sulle proposte di oggi in Consiglio comunale.
“Imperia al Centro aveva chiesto che nel Consiglio di questa sera si affrontasse il tema delle decisioni da prendere per la nostra città nel post-Covid-19; abbiamo pertanto apprezzato la disponibilità della maggioranza ad inserire tale discussione dopo le comunicazioni che farà il Sindaco su tale importante argomento.
Tutti stiamo accettando con pazienza le restrizioni, in attesa che la situazione consenta un allentamento delle misure, nel rispetto dei defunti, dei malati e degli operatori sanitari. Tuttavia, siamo convinti che la pandemia imponga alcune riflessioni a ciascuno di noi circa il nostro stile di vita, le nostre abitudini ed il modo di vivere la nostra città.
Una pubblica amministrazione cittadina non ha molte armi, per affrontare una crisi globale come quella che stiamo vivendo, ma qualcosa può fare; la delibera assunta dalla GM lo scorso 30 aprile contiene alcuni provvedimenti che vanno nella direzione indicata da IAC nel suo precedente comunicato, e nella richiesta di discussione presentata al Consiglio Comunale. Un argomento di cui si parla molto sono gli sgravi fiscali; in realtà secondo noi, per quanto sicuramente graditi ai destinatari, possono fare ben poco, di fronte alla crisi economica che l’emergenza sanitaria trascina, in quanto la leva fiscale in mano a un’amministrazione comunale è molto corta: qualche centinaio o migliaio di euro di risparmio di TARI o IMU non bastano sicuramente a salvare un’attività sull’orlo del baratro.
Un’Amministrazione ha invece una notevole capacità di incidere sullo stile di vita dei suoi cittadini, creando le condizioni affinché il tessuto socio economico esprima spontaneamente vitalità, per migliorare la qualità della vita per i cittadini e turisti e per creare occasioni di investimento per le aziende.
Siamo quindi d’accordissimo con due temi contenuti nella DGM citata: la scelta di implementare una piattaforma internet che promuova il commercio locale on line, e soprattutto la scelta di “individuare percorsi ciclabili all’interno dell’area cittadina e di nuove aree ZTL al fine di agevolare l’installazione di dehor e di estendere lo spazio pedonale.
È questo il vero cardine delle opportunità che l’Amministrazione può cogliere, per sfruttare il post-crisi Covid-19 come fattore di sviluppo: la necessità di distanziamento sociale che la pandemia comporta rende oggi improrogabile l’adozione di scelte che diano una spinta alla mobilità sostenibile, con provvedimenti che stimolino l’uso della bicicletta come mezzo quotidiano di locomozione e come stanno facendo molte città in Italia e nel mondo. Anche prima della pista ciclabile per la quale a breve partiranno i lavori, ci sono molte zone che possono essere modificate con poca spesa: istituzione di “zone 30”, dove auto e ciclisti possano convivere senza pericolo, e di qualche percorso ciclopedonale urbano, dove la larghezza della carreggiata lo consenta. Inoltre, è necessario creare nuove ZTL e aree pedonali, per lasciare spazio ai pedoni e ai tavolini dei nostri locali pubblici. Questi provvedimenti nascono come risposte contingenti alle esigenze di distanziamento sociale, ma possono e devono diventare modelli di uno sviluppo duraturo.
Per fare queste scelte ci vuole una visione chiara del futuro, ci vogliono coraggio e determinazione, supportati dal dialogo con la cittadinanza che deve scoprire e sperimentare il vantaggio di queste scelte. Deve essere chiaro che la mobilità attiva, pedonale o con la bicicletta è un’opportunità in più che non prevarica il diritto di usare l’auto da parte chi non può o non vuole rinunciarvi. Creando alternative di mobilità, anche con lo sviluppo di nuovi servizi di trasporto pubblico capillari e “green”, già iniziati con i bus elettrici al Parasio e con la navetta spiagge, si può ottenere una riduzione del traffico che va anche a vantaggio di chi continuerà a muoversi in automobile.
In conclusione, crediamo che oggi tutti noi abbiamo messo in discussione molte nostre certezze, accettando privazioni che mai avremmo creduto di sostenere; dopo il Covid potremo forse imparare a rallentare, a lavorare in modo meno frenetico, ma più efficiente, a vivere più lentamente ma con maggiore intensità.
Potremo capire che una città più a misura d’uomo, anziché di macchina, è la scelta giusta da fare, per noi e per i nostri figli. Se non ora, quando?”