Con l’avvio della Fase 2, ha riaperto anche la sede provinciale della Confartigianato che si trova a Sanremo in Corso Nazario Sauro, nella zona portuale sanremese.
Nel suo ufficio, abbiamo incontrato la direttrice provinciale Barbara Biale.
“Anche nella nostra provincia molte attività dei nostri associati sono ripartite – conferma la Direttrice – mentre alcune non avevano mai cessato di operare ma erano veramente molto poche. Quelle che sono ripartite ieri lo hanno fatto nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, ma ci sono ancora settori che sono costretti ad aspettare il semaforo verde e ci auguriamo che a breve possano ricominciare anche loro”.
“Ancora fermo – chiarisce Biale – è il settore legato ai servizi alla persona cioè parrucchieri ed estetiste, ma anche l’artigianato artistico resta in attesa. È positiva invece la notizia del via libera ai restauratori, è stata recepita la nostra richiesta e per loro è stato così possibile ricominciare ad operare per la tutela e la salvaguardia dell’immane patrimonio artistico e culturale italiano”.
Ristoratori e gestori di bar chiedono certezze in vista di un ritorno al lavoro.
“Ci saranno sicuramente ancora aspetti da precisare ma in generale le norme di sicurezza si conoscono già, e sono quelle basilari cioè mascherine, distanziamento, mani pulite, forse la misurazione della temperatura ai clienti. Diciamo che per tutti il consiglio base da seguire è quello del buon senso“.
Adeguare i locali pubblici alle norme comporterà ulteriori spese.
“Qui bisogna fare una profonda riflessione – spiega Barbara Biale – i costi restano fissi ma per un certo periodo i ricavi saranno certamente ridotti. Per questo è necessario mettere in campo tutti gli strumenti, il fondo perso e altri finanziari, facendo un appello alle banche per l’erogazione dei prestiti che sono garantiti al 100% dallo Stato. Per questo motivo si è detto che non serve la ‘valutazione del merito creditizio‘ ma che anzi si dia una mano a chi all’inizio non riesce ad produrre ricavi, semplificando al massimo l’aspetto burocratico che invece demoralizza e complica la ripartenza”.
“Direi che è un po’ tutto l’atteggiamento comune che si riscontra nei confronti dell’imprenditore che va cambiato – dice – lui non è quello che cerca la via più corta per ottenere qualcosa ma cerca solo di fare il possibile e a volte, in buona fede, incontra difficoltà nel rispettare tutta la mole di adempimenti burocratici che si trova davanti. Questo invece è proprio il momento per semplificare gli aspetti burocratici anche relativi alla messa in sicurezza della loro attività. Nessun imprenditore ha interesse ad ammalarsi o a far ammalare. E facciamo anche un appello a chi deve controllare: tutti cercano di rispettare le regole ma ci possono essere a volte delle lacune e serve un po’ di tolleranza nei confronti di chi sbaglia senza volere”.
Altro tema caldo è quello della mancata erogazione della cassa integrazione ai dipendenti.
“Per quel che riguarda il settore artigiano – dice la Direttrice – il nostro ‘fondo’ gestito dall’Ente bilaterale ligure è arrivato ad erogare oltre il 50% del dovuto agli aventi diritto perchè in cassa integrazione. Altri settori non fanno altro che subire e scontrarsi proprio con la burocrazia che ha sempre penalizzato e rischia di continuare a penalizzare la ripresa delle attività economiche e quella del mondo del lavoro in Italia”.
“Voglio dire ai nostri associati imperiesi – conclude Barbara Biale – che li invitiamo il più possibile a prendere appuntamento se ci devono parlare o chiedere qualcosa, privilegiando sempre però la modalità telematica per svolgere i loro adempimenti. Comunque le nostre porte sono aperte ma bisogna rispettare il distanziamento e indossare sempre la mascherina”.