“ANCI Liguria non deve essere strumentalizzata in opinioni di parte,” così inizia il messaggio postato sui social da ANCI Liguria in relazione al documento pubblicato dagli organi di stampa in cui un’ottantina di sindaci liguri chiede alla Regione di “non procedere a nuove autonome ordinanze”.
“ANCI Liguria precisa che esso rappresenta una iniziativa autonoma non derivante da alcuna deliberazione di nessun organo ligure o nazionale di ANCI. Poiché alcuni tra i firmatari hanno inteso evidenziare un proprio ruolo in ANCI, si rende necessaria questa precisazione. Tale documento, pur nella sua legittimità politica, non rappresenta l’Associazione, che è la casa di tutte le Autonomie locali in Liguria e non di un pensiero di parte,” prosegue il messaggio.
A seguito delle precisazioni di ANCI Liguria è nuovamente intervenuto sulla questione anche il governatore Giovanni Toti con una nota stampa che riportiamo integralmente qui di seguito:
“Ho letto con attenzione un documento firmato da circa 70 sindaci (circa 359.000 residenti pari al 23% dei residenti in Liguria) su 234 primi cittadini liguri che invitano a non emettere ordinanze in Regione Liguria. Ritengo irrituale tale invito, tanto più all’indomani del confronto dei giorni scorsi tra governo e regioni che ha individuato un percorso e concordato sulla legittimità dei nostri provvedimenti (resta aperto il solo tema contenzioso sulla toilette per cani). Come concordato con il Governo eserciteremo il nostro potere di ordinanza, per quanto di competenza regionale; continueremo a chiedere al governo un serio piano di riaperture e attueremo, come d’accordo con il ministro della Salute, tutti i livelli di monitoraggio.
D’altra parte i sindaci sanno benissimo di avere propri poteri di ordinanza atti a restringere le aperture che saranno poi attuate da lunedì su tutto il territorio nazionale dal governo e quelle che seguiranno – specifica il presidente -Non farò analoghi appelli, se i sindaci ritengono ci siano elementi particolari di preoccupazione nei loro comuni potranno adottare specifiche ordinanze, confrontandosi con i loro cittadini e con le forze economiche e sociali del loro territorio. Eviterei ogni politicizzazione del confronto istituzionale e apprezzo in tal senso la nota di Anci con cui collaboriamo dall’inizio della crisi”.