“Siamo in un momento di totale confusione”. In questo modo Enrico Calvi, presidente provinciale di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) e titolare del ristorante di Imperia Salvo Cacciatori, riassume la situazione che stanno vivendo gli esercenti cittadini e della provincia.
Da l’ok al take away del governatore Toti, all’ordinanza di proroga delle chiusure del sindaco Scajola passando per le nuove misure annunciate dal premier Conte: “Noi ci siamo attenuti ieri sera, sulle pressioni dei nostri associati che giustamente non vedono l’ora di poter rimettere in piedi le proprie attività, a quanto deciso da Toti – spiega Calvi. Stamattina i sindaci invece hanno seguito, come nei loro poteri, misure più stringenti rispetto a quelle regionali. Così facendo ci siamo trovati a dover fare un passo indietro ed essere in un momento di totale confusione. Allo stato attuale non sappiamo dare indicazioni precise ai nostri associati”.
La data di riapertura di bar e ristoranti dovrebbe essere il 1 giugno, come annunciato ieri da Conte: “Abbiamo chiesto fin dall’inizio di essere, quantomeno, messi in condizione di lavorare – dichiara il presidente. Adesso abbiamo un mese davanti, mese che sarà difficilissimo perché le nostre aziende sono ai limiti. I nostri dipendenti devono ancora percepire la cassa in deroga, noi non siamo in grado di pagare gli stipendi e lo Stato non sta pagando da più di un mese la cassa: questa è follia. Ci aspettiamo almeno risposte certe, abbiamo bisogno di uno Stato che si faccia davvero carico del nostro settore perché rischiamo di saltare“.
Chiusura dedicata al take away: “La soluzione take away è del tutto temporanea può pagare soltanto una parte delle spese, non di riassorbire i dipendenti che abbiamo dovuto lasciare a casa”.
L’intervista completa a Enrico Calvi nel videoservizio di Riviera Time.