Con una celebrazione diversa dal solito, più raccolta ma altrettanto significativa, Badalucco ha celebrato questa mattina il 75° anniversario della Liberazione d’Italia.
“Tempi difficili in cui la comunità di Badalucco e l’Italia tutta è chiamata a uno sforzo collettivo per superare la pandemia. Tempi nei quali i messaggi di fratellanza, uguaglianza e giustizia sociale sono fondamentali. Ideali per i quali i nostri padri e i nostri nonni si sono battuti su questi monti durante la Resistenza. Messaggi che devono tornare ad essere il faro da seguire per una pronta ripresa che non lasci indietro nessuno,” ha commentato Mirko Secondo della sezione Anpi Valle Argentina.
Anche il sindaco Matteo Orengo è intervenuto dichiarando: “Oggi, 75 anni fa, le campane di Badalucco, quelle dei campanili di tutta la Valle Argentina e di tutte le valli d’Italia, suonavano a festa per la fine di un incubo durato troppi anni. In piazza le persone si abbracciavano, gridavano, gioivano; anche chi aveva avuto lutti in famiglia. Nonostante il grande dolore nel cuore, la spinta della Liberazione ha fatto sì che tutti festeggiassero insieme.”
“Oggi – ha proseguito Orengo – forse siamo più in grado di capire il vero significato di libertà. Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica ci ritroviamo ad avere una limitazione dell’articolo 16 della Costituzione che sancisce il diritto di muoverci liberamente sul territorio nazionale. Un articolo che però dice anche che per motivi di sicurezza nazionale, pericoli e salute, questa libertà può essere limitata. Non credo si possano fare parallelismi tra il 25 aprile di allora e il 25 aprile di oggi. Il nostro 25 aprile deve ancora arrivare e significherà poter tornare ad uscire, incontrare i nostri affetti, poter lavorare, mantenere la famiglia. Quel giorno arriverà perché inevitabile. Oggi però dobbiamo riflettere sui valori veri, abbiamo l’opportunità di cambiare il mondo. Questo non è il tramonto ma una nuova alba.”