“Imperia di tutti” è intervenuta con una nota stampa sulla Festa della Liberazione: “A settantacinque anni dalla Liberazione ci apprestiamo a vivere un Venticinque aprile dal sapore particolare, certamente più triste e malinconico ma non meno significativo poiché lo stato di “cattività” forzata che il Paese sta vivendo deve aiutarci a riflettere sul profondo valore delle “libertà”.
Il plurale non è casuale perché come diceva Turati, le libertà sono tutte solidali e non se ne offende una senza offendere tutte.
Libertà oggi è soprattutto speranza, attesa della fine di un morbo che ha colpito le nostre case e sconvolto le nostre vite. È libertà dal Covid-19, come allora fu libertà dal nazi fascismo.
Ma la libertà, le libertà, sottendono anche un altro aspetto, quello dell’agire positivo e dell’impegno attivo. Gli italiani, e gli imperiesi, resistenti da medaglia d’oro non sono da meno, stanno dimostrando con l’azione coraggiosa dei più esposti (personale sanitario, forze dell’ordine, lavoratori di settori vitali) e con la grande gara di solidarietà a favore dei più deboli (anziani, persone sole, migranti, malati e nuovi poveri) che ha mobilitato tantissimi cittadini che si può e si deve essere liberi di “resistere”.
Una piccola/grande forma di lotta che in un anomalo venticinque aprile non può che ricordare l’azione e il sacrificio della Resistenza che riuscì, attraverso il riscatto di un popolo intero, a trovare la cura per una malattia, tremenda e criminale, durata vent’anni.
Domani non saremo in piazza perché il dovere civico non lo consente, saremmo dai balconi, a Imperia alle 15 accogliendo l’invito dell’Anpi, a cantare Bella Ciao, un inno alla libertà, alle libertà, alla Resistenza, alle resistenze, che oggi ancora risuona in Italia e in tutto il mondo”.