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Progressiva riapertura delle attività e un protocollo di misure di sicurezza: sono le due priorità su cui Cna chiede di concentrare al massimo gli sforzi per non pregiudicare la tenuta del sistema economico messo a dura prova dal lockdown che proseguirà fino al 3 maggio.

Il riavvio delle attività economiche va accelerato al massimo. Ripartire al più presto – spiega il Presidente Cna Liguria Massimo Giacchetta -, non è l’ambizione o la pretesa degli imprenditori ma l’obiettivo condiviso da tutti quanti vogliono tornare alla vita, imprenditori e cittadini. E’ necessario allora che modalità e tempi della ripartenza siano definiti con estrema rapidità per consentire alle imprese di riorganizzarsi. Aprire non vuol dire rinunciare alla sicurezza. La sua attuazione, però, non può essere affidata all’esplosione di regolamenti locali specifici che accrescerebbero la confusione rendendo ancor più complessi gli adempimenti degli imprenditori e più difficile il ruolo degli organi di controllo. Piuttosto – precisa il Presidente Cna Liguria -, va garantita la disponibilità immediata e senza limitazioni dei dispositivi di protezione individuale prescritti dalle norme in vigore, in grado di assicurare la sicurezza dei dipendenti come di artigiani e imprenditori. Nelle piccole imprese i titolari sono a loro volta coinvolti in prima persona nelle attività e non hanno interesse a rischiare la salute di nessuno”.

“La strada del riavvio richiede una roadmap per una riapertura ordinata ed in piena sicurezza – prosegue Giacchetta -, senza ricorrere a distinzioni di settore, all’appartenenza alle filiere essenziali, alle deroghe specifiche. E’ necessario elaborare le linee guida delle riaperture in sicurezza definendo tempi e modalità, regole certe, sostenibili e attuabili. Il requisito diventa il rispetto delle misure precauzionali e, con il protocollo anticontagio, la ripresa non in ordine sparso ma con un piano operativo di aperture programmate in grado di condurre il sistema produttivo verso la piena ripresa dell’attività. Serve garantire l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione, come le mascherine, con finanziamenti a fondo perduto per gli investimenti delle imprese. Tornare nei laboratori, nelle fabbriche, nei locali produttivi e di servizi in una fase in cui l’emergenza sanitaria perdurerà ancora a lungo richiede interventi ripetuti ed onerosi per la sanificazione degli ambienti, la riorganizzazione degli stessi spazi lavorativi, la nuova mobilità da e per i luoghi di lavoro, la reperibilità di mascherine certificate, l’eventuale posizionamento di barriere di protezione in vetro o plexiglass e tutto quanto necessario al distanziamento per il contenimento del contagio. Le nostre aziende – conclude il Presidente Cna Liguria Massimo Giacchetta -, se non riapriranno in fretta, presto si troveranno a fare i conti con un mercato che nel frattempo si sarà riposizionato, con la difficoltà di recuperare spazi che altre imprese, di altri Paesi, avranno occupato”.