Il Gruppo PD in Regione Liguria interviene con una nota stampa sul decreto firmato dal governatore Toti che riapre alcuni settori considerati strategici per la Regione.
Tutti noi siamo convinti che il Governo e le Regioni debbano preparare già oggi il riavvio del sistema produttivo, in modo che possa essere veloce e garantito da sistemi e dispositivi di sicurezza che impediscano una ripartenza del contagio. La scienza ci dice infatti che servono ancora cautela, isolamento e comportamenti ispirati al diradamento sociale se vogliamo che la curva del virus cali. C’è solo una cosa peggiore di non riaprire: riaprire e poi dover tornare a chiudere. La parola d’ordine deve essere quindi, “coordinamento”. Il Governo deve confrontarsi con le Regioni, ma le Regioni devono coordinarsi con il Governo: le fughe in avanti, in questa fase, sono molto pericolose.
Chiediamo inoltre al Presidente Toti di impegnarsi a comunicare chiaramente questo principio: al di là delle merito delle scelte occorre che i comportamenti sociali rimangano, almeno fino al 4 maggio, gli stessi delle ultime settimane e continuino a seguire scrupolosamente le indicazioni del Governo.
Scendendo, invece, nel merito dell’ordinanza regionale, consideriamo assai discutibile la scelta di inserire, fra le attività autorizzate, i piccoli cantieri di edilizia privata, che includono le ristrutturazioni delle abitazioni. Parliamo di lavori già abitualmente sottoposti a scarsissimi controlli. In questa fase non esiste alcuna concreta possibilità che il sistema pubblico possa garantire l’osservanza delle norme individuali e collettive disposte dal dpcm del Governo. Lo diciamo a tutela sia dei lavoratori, sia dei cittadini.
Crediamo poi sia necessario chiarire la norma relativa alla possibilità di curare orti privati, perché sappiamo che, in seguito a questa decisione, si sta scatenando un’ondata di ritorno del turismo nelle seconde case. È importante armonizzare questa norma alle disposizioni del dpcm del Governo. Occorre inoltre evitare che chi pratica queste attività incorra in multe e scongiurare, al tempo stesso, il rischio di un eccesso di mobilità, che contraddirebbe tutte le limitazioni e le misure intraprese in questo mese e mezzo.
Per quanto riguarda gli stabilimenti balneari sarebbe opportuno limitare gli interventi alle attività di sistemazione e pulizia escludendo montaggi e allestimenti, che andranno programmati nel contesto di misure che permettano la riapertura qualora ve ne saranno le possibilità, come auspichiamo. È comunque necessario garantire fin da ora un adeguato sistema di controlli che verifichi il distanziamento sociale e l’utilizzo di dpi per l’attività di manutenzione delle spiaggia, per evitar rischi alla salute pubblica dei lavoratori e della comunità.