oro

Continua almeno sino a maggio il periodo di confinamento generale imposto dall’emergenza sanitaria. Le risorse, i risparmi che molte famiglie avevano messo da parte proprio nel caso ci fosse stato bisogno, si stanno pian piano esaurendo e molti sono costretti anche a vendere beni preziosi che fanno, o facevano parte di eredità tramandate di generazione in generazione.

È il caso dell’oro, bene rifugio primario in tempi di guerra, proprio come quelli che stiamo vivendo seppur contro un nemico invisibile. L’oro continua, lentamente ma inesorabilmente ad aumentare di valore ed è bene saperlo per non farsi ‘fregare’ da commercianti senza scrupoli che cercano di approfittare dei bisogni impellenti della gente comune.

L’oro viene quotato a livello internazionale un tot all’oncia, unità di misura adottata dai paesi anglosassoni compresi gli Stati Uniti, che corrisponde a 28,36 grammi. Proprio nell’immediato dopo Pasqua la quotazione ha raggiunto i massimi più alti dal novembre 2012 arrivando a 1.727,34 dollari all’oncia che tradotto in euro significa 50,81 al grammo (fonte Sole24Ore, quotazione delle ore 10,22 odierne).

Un anno fa l’oro veniva trattato a 36,57 euro al grammo, il che significa un incremento addirittura di quasi il quaranta per cento, precisamente +38,94%!

Solo un mese fa, il 15 marzo con la crisi sanitaria ormai conclamata, la quotazione era di 43,97 euro al grammo, il giorno dopo è sceso a 42,09 ma da allora il trend, con qualche inevitabile sussulto, è sempre stato verso l’aumento, una tendenza che gli analisti indicano come potenzialmente passibile di correzioni ma solo verso il basso se come sembra qualche spiraglio di ripartenza si sta aprendo verso il medio periodo.

Il problema è però a chi venderlo l’oro dato che i negozi autorizzati detti ‘compro oro’ hanno dovuto chiudere la loro attività e non rientrano tra quelle in attesa di riapertura a breve. Da parte loro è normale un certo nervosismo, accentuato dal fatto che questo sarebbe stato un periodo molto ricco di traffico di affari.