amadeus - fiorello - jovanotti
Foto Jovanotti: annurca - CC BY 2.0

In piena emergenza sanitaria ma con qualche piccolo spiraglio di ottimismo all’orizzonte, si inizia anche a pensare al futuro riguardo i grandi eventi mediatici. Tra quelli i pole-position figura il prossimo Festival di Sanremo che solo due mesi fa ha archiviato un’edizione che ha battuto record su record. Un’edizione particolarmente fortunata quando la diffusione del coronavirus era appena iniziata in Cina e non si registravano, almeno ufficialmente, ancora casi in Italia. È stato l’ultimo grande evento televisivo prima che tutti noi ci trovassimo a fare i conti con questa maledetta pandemia.

Meglio non pensare a cosa sarebbe potuto accadere con le decine di migliaia di persone in arrivo da tutto il nord che hanno invaso la città per una settimana. Meglio tirare un sospirone di sollievo e pensare già alla prossima edizione anche sull’onda di qualche indiscrezione trapelata sul Sanremo 2021.

Tra i primi a parlarne è stato proprio Amadeus, sorprendente mattatore della scorsa edizione, nel corso di una ‘video chattata’ su Instagram. In collegamento con lui gli amiconi Fiorello e Jovanotti il quale gli ha chiesto se aveva deciso di rifare o meno il Festival l’anno prossimo. Amadeus, che alla fine della passata edizione aveva dichiarato che sarebbe stato molto difficile, si è invece detto decisamente possibilista:

“Perché no ma solo se ci sarai anche tu ed anche Rosario”.

“Ah beh, questo è un ricatto” ha risposto ridendo Jovanotti.

E Fiorello che a fine Festival aveva detto che sarebbe tornato all’Ariston solo come cantante in gara, l’ha lanciata lì: “Dai pensiamoci, davvero. questo coronavirus fa cambiare tutto, fa cambiare anche noi”.

E così un progetto sta già prendendo forma, a livello embrionale certo, ma di grandissima suggestione, e sulla falsariga del 70esimo con le ‘incursioni’ di Fiore e con Jovanotti al posto di Tiziano Ferro, e perchè no anche con la presenza fissa di due queen della tv, Maria De Filippi e Mara Venier.

Di certo, il prossimo dovrà essere un Festival della grande unità nazionale, anche dei due poli tivù dominanti e affiancati, e un po’ incerottati come saremo tutti noi, e pronti però ad un nuovo rinascimento da creare sulle macerie e sulle sofferenze che stiamo patendo in queste settimane.