Sono attive su tutto il territorio ligure, da Ventimiglia a Sarzana, le squadre Gsat, i Gruppi strutturati di assistenza territoriale, costituiti in ciascuna Asl e formati da un medico di continuità assistenziale (guardia medica) e un infermiere per garantire l’assistenza domiciliare in particolare ai pazienti affetti da coronavirus senza sintomi di rilievo in isolamento al proprio domicilio. “La Liguria – ricorda la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale – è stata la prima Regione a costituire queste unità, con una delibera di Giunta approvata il 6 marzo, secondo un modello che è stato poi esteso a livello nazionale. Il nostro obiettivo è potenziare ancora la risposta territoriale all’emergenza coronavirus, in sinergia con il lavoro dei medici di medicina generale. Molto dipende dalla disponibilità dei Dpi, non solo delle mascherine, che la Liguria ha acquistato in gran parte autonomamente ma anche guanti, sovra scarpe e soprattutto camici. Questi ultimi rappresentano una criticità anche a livello nazionale che come Regione stiamo cercando di risolvere in ogni modo, acquistandoli anche all’estero”.
Su valutazione del medico, i Gsat operano anche in supporto alle squadre tamponi, che intervengono nei confronti di soggetti al domicilio segnalati dai servizi di Igiene e prevenzione aziendali, sia per effettuare i tamponi che accertano la positività sia, nella fase conclusiva della malattia, per eseguire i due tamponi previsti dalla normativa nazionale: se entrambi negativi, viene certificata la guarigione, consentendo l’uscita dall’isolamento. In particolare, per quanto riguarda la Asl1, sono operative 6 squadre tampone e un Gsat, nella Asl2 sono operativi 4 Gsat, mentre nell’area metropolitana genovese sono stati costituiti 5 Gsat, 8 squadre tampone e sono in corso anche i tamponi ‘drive through’. In Asl4 sono inoltre operativi 4 Gsat mentre in Asl5 stanno operando 3 Gsat, uno dei quali con l’ambulatorio mobile, e sono stati avviati i tamponi ‘drive through’.
“Quest’ultima è una modalità veloce ed efficace – aggiunge Viale – che si affianca al lavoro delle ‘squadre tampone’, per consentire a chi è asintomatico e clinicamente guarito dopo aver avuto il coronavirus di riprendere la propria attività. Questa modalità è già stata avviata non solo in Asl3 ma anche in Asl5 e sarà estesa anche nelle altre Asl, secondo le modalità operative decise da ciascuna azienda”.