È dovuto intervenire l’ambasciatore italiano a Monaco, Cristiano Gallo, per chiarire definitivamente, si spera, con la Prefettura delle Alpi Marittime il caso dei nostri frontalieri che la sera di lunedì 23 marzo sono stati bloccati dalla polizia francese a Roquebrune dopo l’entrata in vigore del coprifuoco imposto dalle 22 alle 5.
Si è trattato di un malinteso e non solo di un eccesso di zelo da parte delle forze dell’ordine transalpine che, seguendo le disposizioni in atto, hanno bloccato il gruppo di una decina di italiani a bordo di alcune vetture, una dopo l’altra. Sono stati successivamente lasciati passare ma con l’ammonimento che la prossima volta nei loro confronti avrebbero applicato le disposizioni in atto contro chi trasgredisce il coprifuoco.
La questione è stata chiarita. I frontalieri hanno tutti i diritti di transitare anche dopo le 22 ma devono portare con loro un documento che li giustifica e che deve essere redatto dai loro datori di lavoro, documento non richiesto nel Principato ma indispensabile in territorio francese.
Dei 4.200 pendolari italiani che lavorano abitualmente a Monaco, ne è rimasto un migliaio ancora in servizio negli alberghi che restano aperti, altri nel settore della sicurezza e altri ancora presso privati.