“Lascio la mia candidatura a presidente di Regione, ma lascio anche la mia candidatura a capolista della provincia di Genova perché ci sono limiti imposti dalla propria moralità, coerenza e dai propri valori”. Così la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale Alice Salvatore ha annunciato la sua rinuncia alle prossimi elezioni liguri.
L’alleanza con il Partito Democratico, sancita dai voti degli iscritti su Rousseau, non è andata giù a Salvatore che, proprio sulla piattaforma online grillina, aveva ‘conquistato’ la seconda candidatura a presidente di regione superando nei consensi Silvia Malivindi.
Salvatore, da regolamento del Movimento, avrebbe comunque avuto il diritto di rimanere capolista della propria circoscrizione d’appartenenza, quella di Genova, ma così non sarà come spiegato dalla stessa con un videomessaggio social.
“L’esito del voto su Rousseau ha portato a un’alleanza con il PD – dice la consigliera. Io rispetto il voto su Rousseau. Non tenterò di sovvertire questo risultato come invece hanno fatto altri dopo la votazione di gennaio, dove ho vinto come candidato presidente per il Movimento 5 Stelle in Liguria. In questi mesi, per amore del Movimento, ho subito in silenzio: attacchi, critiche sui giornali e sulle chat. Canzoni denigratorie, attacchi anche come donna oltre che come figura politica. Il tutto per aver tenuto fede alla mia linea dell’andare da soli come Movimento 5 Stelle.
Nessuno può dirmi di sedere al tavolo con Burlando, Paita o con l’ex ministro renziano Orlando. Quindi io lascio la mia candidatura a presidente, ma lascio anche la mia candidatura a consigliere regionale come capolista della provincia di Genova”.
Quello della Salvatore non è comunque un addio: “Eserciterò però un controllo per impedire un completo asservimento al Partito Democratico – prosegue. Io non smetto di essere Alice Salvatore. Le mie idee, le idee di Gianroberto, le nostre idee non finiscono mai e noi le porteremo avanti insieme, questa è una promessa”.