“La situazione è in continua evoluzione ed è monitorata in tempo reale da tutti i centri di ricerca operativi nel mondo”.
Il dottor Giandomenico Poggi, Direttore del Laboratorio Analisi dell’Asl1 Imperiese, fa il punto sulla diffusione del coronavirus, l’epidemia 2020 che sta spaventando tutto il pianeta.
“La John’s Hopkins University negli Stati Uniti – dice Poggi – aggiorna minuto per minuto il diffondersi della malattia. Gli ultimi dati dicono che ci sono poco più di 60mila casi accertati nel mondo con 1370 decessi e quasi 6300 guarigioni. Vengono anche monitorate le zone dove si sta diffondendo il virus, principalmente in Cina ma anche nelle nazioni limitrofe, con qualche raro caso in Europa e in Italia“.
“Le ricadute di questa allerta planetaria toccano vari livelli. Intanto diciamo che gli esperti indicano il picco della diffusione da qui alla fine di febbraio, dopodichè la curva dovrebbe abbassarsi. Sono stati registrati casi di psicosi paranoiche nei confronti di cinesi solo perchè cinesi e sulle loro attività in particolare di ristorazione, ma è solo una piccola punta dell’iceberg dato che a soffrire sono andate addirittura le Borse mondiali. E non abbiamo ancora dati certi riguardo il continente africano e come eventualmente poter gestire un’epidemia da quelle parti”.
Prevenzione e soprattutto cure? “Al momento non esiste un farmaco ed una terapia specifica contro questo coronavirus – conferma il dottor Poggi – ma solo terapie di sostegno che aiutano a superare infezioni nei fisici di persone debilitate. Per il vaccino, una volta trovato, sappiamo che servono dai 18 ai 24 mesi per essere disponibile su grande scala e la conseguente commercializzazione”.
“Per quel che riguarda infine le norme comportamentali – conclude il Direttore del Laboratorio Analisi dell’Asl1 – non si discostano da quelle solite in periodi di picco influenzale. Lavarsi le mani con il sapone, evitare di toccarsi bocca, naso e occhi, stare lontano da chi è febbricitante e starnutisce o tossisce con insistenza. Il nostro Ministero competente ha fornito indicazioni ed un protocollo da seguire, tutti porti ed aeroporti monitorano l’arrivo di passeggeri che vengono fermati in caso di febbre. Tutte precauzioni utili in questa fase di emergenza ma senza demonizzare chi in questo periodo, come sempre ogni anno, si è preso un’influenza o un banale raffreddore che sono le solite e quasi sempre banali malattie di stagione”.