Utilizzi alternativi di lavanda, gemme e funghi, studiati nel progetto Finnover per la produzione e commercializzazione di prodotti fitosanitari e nutraceutici/terapici ad uso umano, in un’ottica di green economy a 360 gradi: il trasferimento di conoscenze e competenze tra il mondo della ricerca e le piccole-medie imprese, può consolidare l’avvio, anche in Liguria, di nuove filiere economiche rispettose dell’ambiente e che sfruttino le biodiversità peculiari del territorio.
È quanto afferma Coldiretti Liguria nel sottolineare l’importanza che Finnover (Strategie Innovative per lo sviluppo di Filiere Verdi transfrontaliere) può avere nella messa a punto di processi innovativi impattanti sul territorio transfrontaliero e sull’economia delle imprese presenti. Il progetto finanziato del Programma Europeo di cooperazione transfrontaliera Interreg IV Francia-Italia (ALCOTRA) che ha come Capofila di progetto l’Istituto Regionale per la Floricoltura (IRF), inizia ora una serie d’incontri con le imprese, il mondo del commercio e le amministrazioni, sui possibili impieghi delle quattro filiere studiate, nello specifico: filiera “Gemme” che affronta la valorizzazione del settore della gemmoterapia (medicina alternativa, branca della fitoterapia, che studia l’utilizzo dei tessuti vegetali embrionali, come gemme o giovani germogli, per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere), filiera “Funghi” che supporta le imprese indirizzate alla coltivazione di funghi per l’alimentazione e le proprietà terapeutiche, filiera “Lavanda” che intende evidenziare le proprietà farmacologiche, nutraceutiche e bio-pesticida della lavanda, una coltura tipica della tradizione transfrontaliera, ed infine la filiera “Microorganismi” che vuole proporre nuovi prodotti naturali fruibili nella gestione sostenibile delle colture.
“L’incontro tra il mondo della ricerca e l’imprenditoria locale – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – può portare all’utilizzo, in diversi settori, di metodologie innovative e sempre più ecosostenibili, dando un valore aggiunto alle imprese del territorio ligure. Progetti come questo, permettono di indagare filiere già in essere sul nostro territorio, esplorando delle alternative a km0 per quanto riguarda, ad esempio, l’utilizzo in ambito agricolo di derivati naturali della lavanda quali deterrenti, che sostituiscano quelli chimici in commercio, o dare una soluzione alle aziende floricole che vogliono riqualificare le serre abbandonate con, ad esempio, la coltivazione di funghi in fuori suolo. Come Coldiretti riteniamo che la continua ricerca in questi ambiti non possa che far bene al nostro territorio, attraverso la creazione di una rete che spinga la nostra agricoltura nel futuro, consolidando le realtà imprenditoriali presenti e incentivando la creazione di nuove filiere.”
L’IRF di Sanremo è un Ente strumentale della Regione Liguria le cui finalità sono di promuovere, sostenere e valorizzare l’attività di ricerca volta a favorire una migliore gestione della filiera floricola ligure, realizzando inoltre sperimentazioni volte ad ampliare le conoscenze dei diversi aspetti legati alla produzione e commercializzazione delle piante, importanti per le imprese locali.