Donato Di Ponziano, per quattro anni presidente del Casinò di Sanremo, è una delle figure di punta del golf italiano e internazionale, oltre ad essere una sorta di ambasciatore di Sanremo nei suoi numerosi impegni all’estero legati sempre alla sfera golfistica.
“Ho iniziato come caddy – racconta – portando ‘bastoni’ e sacche che erano più alte di me. Poi la fortuna e forse un po’ di talento mi hanno consentito di dedicare la mia vita a questo sport, prima come atleta e poi con responsabilità crescenti. Per ben 12 anni sono stato Presidente del Comitato organizzatore degli Open d’Italia, l’evento golfistico più importante che si svolge nella nostra nazione, e sono stato anche Presidente della Pga, l’associazione che raggruppa i professionisti d’Europa”.
“Sempre grazie al golf ho avviato da anni una collaborazione con Sky Sport e non vedo l’ora che arrivi il 2022 quando a Roma si terrà per la prima volta in Italia un’edizione della Ryder Cup, uno degli appuntamenti più importanti al mondo con i migliori giocatori in circolazione di ogni continente”.
“Il campo del Circolo degli Ulivi di Sanremo – spiega Di Ponziano – è un miracolo di architettura golfistica, realizzato a terrazze proprio come per la coltivazione dei fiori. Su quei pochi ettari è stata scritta una parte importante della storia del golf ed è proprio la tradizione e il glorioso passato che fanno la differenza. Puoi costruire un campo meraviglioso spendendo un sacco di soldi ovunque ma la storia non si compra, la storia non è in vendita”.
“Sanremo nel suo piccolo ha peculiarità che nessuna altra cittadina al mondo può offrire, dalle strutture sportive a due passi dal centro, al suo Casinò che ho avuto l’onore di dirigere per quattro anni, un periodo della mia vita che ricordo con grande piacere”.
Non ha mai pensato alla politica? “Bisogna avere il tempo per occuparsene seriamente e a tempo pieno, per me si tratta di un impegno civile al quale dedicarsi totalmente. Ogni tanto il mio nome viene dato in pasto ai media, spesso per sfruttarlo e poi per bruciarlo, un’abitudine tipicamente sanremese, ma non mi tocca più di tanto conoscendo le regole del gioco…”.
“Amo la mia città che dopo il suo primo periodo di splendore un centinaio di anni fa si è un po’ distratta con una politica immobiliare selvaggia che ha poi nuociuto tantissimo, e continua a farlo, all’immagine della città. Ma in un momento di difficoltà globale come quello che stiamo attraversando, Sanremo riesce a resistere, il Casinò tiene riuscendo a mantenere la sua posizione mentre altri rallentano o si devono addirittura fermare”.
“Il Festival garantisce una visibilità pazzesca alla città, non esiste niente di simile al mondo ed è vero quel che si dice che qui le strade dovrebbero essere ricoperte d’oro, e in effetti forse questa fortuna si potrebbe capitalizzare ancora di più”.
“Ho dato una mano – conclude Di Ponziano – esponendomi personalmente, al sindaco Biancheri in questa ultima campagna elettorale per aiutarlo ad essere rieletto. L’ho fatto ancor prima di sapere che il suo principale contendente sarebbe stato Tommasini che è anche lui una persona che conosco e stimo. Ma dopo quel 26 maggio io il sindaco non l’ho più visto né sentito, spero per lui che tutto gli stia andando bene però tornassi indietro, non rifarei quello che ho fatto”.